Serata di beneficenza realizzata grazie alla solidarietà e all'impegno degli agricoltori Cia
Amandola – Una casa mobile per una
famiglia di agricoltori marchigiani di Amandola composta da sei
persone, tra le quali un anziano disabile e due bambini piccoli, è
stata consegnata nei giorni scorsi da una delegazione della Cia
-Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara insieme al
vicepresidente della Cia regionale Marche Giampaolo Crescenzi.
La
casa è stata acquistata grazie ad una raccolta fondi avvenuta nel
corso dell’iniziativa 'La Terra nel Cuore', serata di solidarietà
e impegno per sostenere le popolazioni e le aziende colpite dal
sisma. Gli oltre 10mila euro raccolti serviranno, oltre all'acquisto
della casa mobile ad una famiglia di agricoltori marchigiani, anche
ad acquistarne un’altra da donare nelle prossime settimane o andrà
ad aggiungersi al fondo di solidarietà istituito da Cia –
Agricoltori Italiani a livello nazionale che ha già raggiunto i
200mila euro.
Oltre 500 agricoltori ferraresi, insieme agli
amministratori del territorio e agli straordinari volontari del
Centro dell’Olmo di Portomaggiore hanno accolto in un grande
abbraccio di solidarietà le terre del maceratese colpite dal sisma,
dove agricoltori e allevatori stanno cercando di risollevarsi e
guardare al futuro. Questo il significato profondo de “La Terra nel
Cuore”, l’evento organizzato da Cia – Agricoltori Italiani
Ferrara il 9 dicembre per raccogliere fondi a favore delle
popolazioni del Centro Italia dove la terra ha iniziato a tremare il
24 agosto e ancora non si è fermata.
Nel corso
dell'evento Mirella Gattari di Cia Marche ha spiegato come aiutare
concretamente le aziende e gli allevatori colpiti dal sisma: «Gli
agricoltori sono i custodi del territorio, in particolare di quelli
di montagna come il nostro dove esiste un profondo equilibrio tra
agricoltura ed ecosistema ambientale.
Per sostenere gli
agricoltori marchigiani concretamente si possono compare i loro
prodotti e prenotare gli agriturismi marchigiani che, anche se molto
lontani dal sisma sono vuoti perché anche solo la parola terremoto
spaventa ed è capace di rovinare l’accoglienza turistica di interi
territori».