Fermo - E’ scattato nella tarda serata di ieri il blitz del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, che costituisce un’ulteriore fase di un più ampio ambito di indagini di polizia giudiziaria delegate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Fermo – dott. Alessandro Piscitelli - a contrasto dell’usura, dell’estorsione e del reimpiego dei capitali.
L’indagine ha preso spunto all’esito di una pregressa ulteriore importante attività di polizia giudiziaria sempre in tema di usura – la nota operazione “Green table” – nel cui contesto le stesse Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno hanno acquisito ulteriori evidenze investigative dalle quali sono emerse altre ipotesi delittuose di usura, questa volta non più ancorate ai debiti di gioco, bensì strettamente connesse alle difficoltà economiche sofferte da alcuni imprenditori della costa picena.
Grazie anche alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, si è potuti risalire al dominus di un’associazione criminale, individuato in E.R. (settantenne di origini napoletane residente a Grottammare), risultato al centro di una serie di attività usuraie in danno di oltre una cinquantina di imprenditori, con prestiti a tassi oscillanti tra il 200 e il 400% su base annua, da restituirsi mensilmente.
L’indagine si è sviluppata anche attraverso l’esecuzione di una perquisizione eseguita nei mesi scorsi presso l’abitazione dello stesso settantenne e che ha determinato il rinvenimento e il sequestro di 6.000 euro in contanti, varie distinte di versamento bancarie, una ventina di assegni, effetti cambiari vari, per un valore complessivo di circa 100.000 euro, oltre a documentazione contabile che ha consentito di allargare l’attenzione investigativa nei confronti di altre 10 persone:
- E.L., trentaduenne nativo di Pescara, residente a Montesilvano (figlio di E.R. di Grottammare);
- E.R., cinquantenne nativo di San Benedetto del Tronto, residente a Martinsicuro (figlio di E.R. di Grottammare);
- O.M., nativo di Roma, cinquantaduenne residente a Tolentino;
- D.P.E., cinquantaquattrenne nativo di Carbone (PZ), residente a Martinsicuro;
- P.G., cinquantanovenne nativo di Nuoro, residente a San Benedetto del Tronto;
- P.P., cinquantottenne nativo di San Benedetto del Tronto ed ivi residente;
- P.G., cinquantatreenne nativo di San Benedetto del Tronto, residente ad Acquaviva Picena;
- R.F., trentasettenne nativo di Mazzarino (CL), residente a San Benedetto del Tronto;
- R.F., cinquantasettenne nativo di Lucera (FG), residente ad Alba Adriatica;
- R.R., cinquantunenne nativo di Napoli, residente a Monteprandone,
tutti indagati, a diverso titolo, per i reati di cui agli articoli 629 “Estorsione” e 644 “Usura” del Codice penale.
Nel corso del blitz è stata data esecuzione all’Ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Fermo, attraverso la quale:
due responsabili sono stati sottoposti agli arresti domiciliari (E.R. – padre e E.R – figlio);
R.R. è stato oggetto di applicazione della misura dell’Obbligo di dimora presso il comune di residenza, con divieto di uscite notturne;
sono stati sottoposti a sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca:
- in applicazione del citato art. 12-sexies del D.L. n. 306 del 1992, un noto night club di San Benedetto del Tronto, frazione Porto d’Ascoli, del valore di circa 120.000 euro la cui proprietà è riconducibile ai due principali indagati;
- le quote sociali dell’impresa, proprietaria della relativa licenza, detenute dal settantasette E.R.;
- due conti correnti bancari;
- un conto deposito postale.
I sequestri odierni si aggiungono a quelli eseguiti all’inizio dell’estate quando a carico di alcuni indagati furono eseguite altre perquisizioni nel corso delle quali furono rinvenuti assegni e cambiali per complessivi 300.000 euro.