“Prima del terremoto del 24 di Agosto è stata registrata una diminuzione della portata delle sorgenti, mentre dopo abbiamo avuto un aumento della portata delle sorgenti.
Questo significa che tali eventi sismici vanno a modificare anche il sistema idraulico. In Italia però, Paese dal forte rischio sismico ed idrogeologico, la cartografia geologica copre appena il 40 per cento mentre la cartografia geomorfologica è addirittura inesistente perché copre solo il 2 per cento di tutto il territorio nazionale”.
E’ il forte allarme lanciato oggi da Gilberto Pambianchi , presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia.
“La Cartografia Geologica è la mappatura in grado di farci conoscere le caratteristiche geologiche del territorio – ha proseguito Pambianchi – mentre quella geomorfologica ci fa comprendere come evolve la parte epidermica , superficiale del territorio.
Inoltre le Regioni si sono dotate del PAI , Piani di Assetto Idrogeologico , ma in alcuni casi tali mappature risalgono a 10 anni fa e dunque fotografano situazioni risalenti al passato ma che nel tempo si saranno anche evolute.
C’è assoluto bisogno di avere con i geologi un monitoraggio costante del territorio che è fondamentale sia per la prevenzione dal rischio sismico e sia per la prevenzione dal rischio idrogeologico”.
L’annuncio dei Geoparchi “in quanto , in accordo con il Consiglio Nazionale dei Geologi e MIUR – ha affermato Aniello Aloia , Coordinatore Nazionale degli Unesco Geoparchi Italiani - stiamo lavorando ad un progetto che porterebbe l’educazione alla prevenzione dai rischi geologici nelle scuole italiane”
Domani briefing stampa dei geologi sul Fiume di Pietra a Ceraso ed alle ore 11 e 30 negli scavi archeologici di Velia ad Ascea , nel Cilento .
“In Italia sono 40.000 i Beni Culturali in aree a pericolosità idraulica – ha ricordato Domenico Guida, professore di geomorfologia presso Università agli Studi di Salerno – ma ovviamente abbiamo il rischio sismico , quello idrogeologico e gran parte della popolazione esposta a tali rischi .
Oggi la comunità geomorfologica nazionale , scientifica, che si sta riunendo a Ceraso, nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni, Geoparco Mondiale Unesco, sta cercando di fornire alla comunità geologica nazionale gli strumenti più adeguati per affrontare le pericolosità geomorfologiche, frane, alluvioni, terremoti, in termini di pianificazione, programmazione e progettazione degli interventi.
Tale percorso è stato supportato con il Consiglio Nazionale dei Geologi, da un’intesa fra comunità scientifica quale AIGEO, comunità professionale e dall’istituzione , quale ISPRA, preposta alla realizzazione di norme di valenza nazionale”.
L’appello importante arriva dai geologi campani . “I professionisti geologi – ha dichiarato Gerardo Lombardi , vice presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania – ritengono che il supporto della scienza debba essere chiaro ed inequivocabile affinché tutti i professionisti possano avere certezza nel campo dei rischi dei limiti territoriali posti , i quali devono essere giuridicamente sostenibili una volta che vengono tradotti in carte per l’uso del territorio”.