Ascoli - Giacinto Federici ha salutato la città sulla colonna sonora di rulli di tamburi e squilli di chiarine: le voci della sua Quintana. Una passione durata quarant'anni.
E' volato via da piazza Arringo sulle ali colorate delle bandiere che lo sfioravano mentre i quintanari lo portavano a braccia nella casa di S. Emidio. Se ne è andato con leggerezza nel plauso generale per una vita all'insegna del senso di responsabilità, oculatezza e rispetto degli altri. Se ne è andato un caro amico.