Ascoli - Giacinto Alati inizia il suo terzo mandato alla presidenza della Ciip Spa dopo l'elezione da parte dell'assemblea.
Consiglieri del nuovo Cda sono stati eletti Angelo Canala, Alessandro Capriotti, Arnaldo Giorgi e Cesare Milani. Il nuovo Collegio dei revisori è composto dal presidente Maurizio Marucci e dai sindaci Francesco Eleuteri e Claudio Welke.
Al voto dell'assemblea è stata sottoposta un'unica lista prodotta da un accordo bipartizan tra le parti politiche, formulata in base al momento cruciale di fronte al quale si trova la gestione pubblica dell'acqua con l'arrivo delle nuove normative.
Il presidente Alati ha chiesto alla politica, ai sindaci “un'assunzione d responsabilità” a conferma di una forte vicinanza alle questioni che Ciip Spa si troverà ad affrontare, oltre alle nuove situazioni normative con i decreti “Madia”, come la questione de gestore unico delle Marche.
Il sindaco di Offida Valerio Lucciarini e quello di Ascoli Piceno Guido Castelli hanno incarnato questa sintesi facendo proprie le linee guida che diventano “decalogo” della società partecipata da qui in avanti.
I punti cardine sono:
Gestione fortemente partecipata degli enti locali alla Ciip Spa
Contenimento della tariffa del servizio idrico
Ottimizzazione degli investimenti pianificati per il budget 2016-2032per circa 265 milioni di euro e degli impegni presi con Bei (Banca europea degli investimenti) e Cdp (cassa deposti e prestiti)
Ottimizzazione dei costi operativi
Consolidamento del ruolo della società nel contesto dei servizi pubblici locali
Quella del gestore unico delle Marche ora diventa punto centrale della strategia di Ciip Spa.
D'altro canto, come ha ricordato il presidente dell'Ato 5 Stefano Stracci, grazie ad un rapporto molto costruttivo che si è instaurato tra Ato e Ciip, la società Ciip rappresenta l'esempio di miglior gestione del servizio idrico delle Marche.
Soltanto tre progetti d'investimento sono stati finanziati in Italia: Torino, Milano e Ascoli Piceno. E quello di Ascoli Piceno è stato finanziato per intero.
Così se Ancona si vanta di aver investito 6 milioni di euro per un bacino che più del triplo di quello Piceno-Fermano, la Ciip Spa ha investito 17 milioni di euro.
Sono numeri e non chiacchiere che rappresentano la solidità di un'azienda da 250 dipendenti che ora gestisce completamente la depurazione delle acque.
Sta ora alla Regione Marche fare una valutazione di questi requisiti incontestabili e avviare di conseguenza un piano oggettivo per arrivare al gestore unico delle risorse idriche nelle Marche.
Realtà come quelle del Tennacola, ad esempio, dovrebbero realisticamente utilizzare il vascello de “l'unione fa la forza” facendo della collaborazione con Ciip Spa una strategia di consolidamento per le popolazioni che serve.
Questo terzo mandato che si accinge ad affrontare il presidente Alati con il nuovo Cda, riveste un'importanza strategica inusitata alla luce delle aggressive realtà di conquista che ha subito ad esempio la Toscana da parte di multinazionali francesi per la gestione dell'acqua. L'acqua pubblica, se gestita bene come fa la Ciip Spa, può avere un futuro positivo nelle Marche.
Alati ha parlato di una Ciip Spa sana, con dipendenti di qualità e pieni di passione, che hanno consentito di raggiungere certi obiettivi, ma ha chiarito anche i ruoli di chi amministra scelto dai sindaci e quindi dalla politica e di chi lavora alla Ciip che deve svolgere solo quella mansione.
Scaramucce in assemblea sollevate da Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino, sulla nomina di rappresentanti della Vettore in seno al Cda e nel collegio dei sindaci.