Con il saluto del dr. Ferraresi si chiude una pagina di storia del Santo Stefano

Con il saluto del dr. Ferraresi si chiude una pagina di storia del Santo Stefano

Dopo 26 anni esce dall’azienda lo storico Amministratore Delegato. Mattinata toccante e di forti emozioni. Auditorium gremito di tantissimi colleghi attuali e di colleghi del passato che hanno scritto passaggi nevralgici nella storia aziendale 

Grazie “Capo”. Il titolo, pieno di affetto e gratitudine, campeggia sull’Auditorium e sulla foto con il sorriso solare del dr. Ferraresi.

I 26 anni in Santo Stefano di Mario Ferraresi non verranno dimenticati facilmente da tutti coloro che hanno avuto l’onore e il piacere di collaborare, più o meno a stretto contatto, con lui.


E l’Auditorium gremito, in pieno orario lavorativo, ne è stato specchio fedele.

Il dr. Ferraresi ha voluto salutare quella che negli ultimi 26 anni è stata l’azienda che ha guidato, prima da Amministratore delegato e poi da Presidente, con un inconfondibile stile, fatto di contatto umano e grandi competenze, attenzione ai rapporti personali e tenuta stabile del timone aziendale.


“Ero un manager milanese, della metropoli – ha raccontato Ferraresi - con esperienze alle spalle alle dipendenze di grandi multinazionali con le quali avevo girato il mondo. Poi, nel 1990, sono approdato in sanità, con il Santo Stefano, e in provincia, qui a Porto Potenza. Da allora mi sono letteralmente innamorato di questa città, delle Marche e del lavoro finalizzato al bene di chi soffre”.


Negli anni a guida Mario Ferraresi, affiancato da manager di primissimo livello, su tutti Enrico Brizioli, Santo Stefano è molto cresciuta, è diventata azienda sanitaria leader nell’alta riabilitazione e, negli ultimi anni, è stata condotta l’importante fase di integrazione con la Holding Kos, con la quale, dal 2007 ad oggi, Santo Stefano ha avviato anche un importante processo di sviluppo e di acquisizione di nuove strutture fuori dalle Marche, in Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Trentino, Lombardia e all’estero.



“Mario è stata per me una presenza fondamentale– ha detto l’Amministratore delegato Santo Stefano Enrico Brizioli – un maestro sul lavoro, trasmettendomi gran parte di quelle basi e insegnamenti che poi ho utilizzato nella gestione di questa azienda, e un grande amico, quasi un secondo padre, con il suo stile discreto ma sempre presente”.

Non si contano gli aneddoti e i racconti emersi nel corso della mattinata.


Antonio Aprile e Paolo Moscioni, dirigenti aziendali che hanno lavorato con Mario Ferraresi nei decenni passati, hanno ricordato alcuni fondamentali passaggi aziendali vissuti insieme.


Gianfranco Poggi, segretario generale del S. Stefano Sport, ha parlato della grande passione sportiva di Ferraresi e della sua fervida convinzione e impegno nel promuovere lo sport praticato da persone disabili: “Da sempre ci è stato vicino. Da 4 anni, poi, è il nostro Presidente e spero lo rimanga il più a lungo possibile perché abbiamo bisogno di un grande Presidente come lui”.



Giovanni Pintus, per tutti “Ciccio”, ha invece parlato del rapporto di Ferraresi con i pazienti, fatto di vicinanza, attenzione e calore umano: “Da parte sua non è mai mancato un “Ciao, come va?”, una stretta di mano o una pacca sulla spalla. Davvero una grande persona!”.


Quando, poi, è partito il video storico che ha ripercorso, attraverso immagini e volti, gli anni di guida aziendale del dr. Ferraresi, nessuno, in sala, è riuscito a celare la commozione. Fazzoletti agli occhi al cospetto di tanti ricordi, e altrettanti momenti aziendali, da quelli quotidiani a quelli che hanno suggellato passaggi aziendali dall’importanza cruciale.

Con l’uscita dal Santo Stefano di Mario Ferraresi, e con il passaggio di consegne tra i vertici aziendali, esce dall’azienda anche l’ultimo rappresentante della precedente proprietà, quella della famiglia Cassano, che ha detenuto le quote di maggioranza fino all’ingresso nel Gruppo, nel 2007, della Holding Kos, allora Hss spa.



Presente in sala, oltre ai familiari del dr. Ferraresi, anche l’avvocato Matilde Cassano Rosali, della famiglia ex proprietaria Santo Stefano, e il Sindaco Francesco Acquaroli.

Al termine della cerimonia, tanti gli omaggi dedicati al “Capo”. Non poteva mancare una divisa personalizzata della sua amatissima squadra del cuore, l’Inter, con stampato il logo Santo Stefano, il nome Ferraresi e il numero 26, come i suoi anni in azienda.


Argomenti