Ascoli - Colpo di scena nell'intricata vicenda processuale della bancarotta fraudolenta scaturita dai fallimenti di Vitawell Srl, Sport Investment 4 Srl, J. Holding Srl (affidati al curatore fallimentare Mario Volpi) difeso dall'avvocato Domenico De Angelis, e dal fallimento di Cosmetica Integrata Srl (affidato al curatore fallimentare Rossella Peci) difesa dall'avvocato Soraya Campisi, la Procura della Repubblica aveva stralciato le posizioni di Stefano Scarpis e Fabrizio Basilico per i quali aveva proposto l’archiviazione.
Lo scorso 26 febbraio però c’è stato un colpo di coda giudiziario: il Gip Anna Maria Teresa Gregori ha rinviato gli atti alla Procura ordinando al pm di redigere un capo d’imputazione coattivo nei confronti di Scarpis e Basilico. Cioè di formulare una richiesta di rinvio a giudizio dei due indagati.
Il Gip ha ritenuto che “La notizia di reato non appare infondata, anche alla luce del fatto che nella richiesta di archiviazione non sono stati affrontati tutti i risultati delle complesse investigazioni, né è stata indicata la specifica motivazione per i singoli episodi costitutivi delle fattispecie di reato ipotizzabili nel caso di specie, limitandosi la richiesta di archiviazione ad un sostanziale acritico recepimento delle memorie difensive degli indagati.
Il gip nella sentenza fa riferimento che nelle indagini è emersa “una condotta truffaldina, che ben può essere costitutiva di più complessa fattispecie, non può ritenersi esclusa in questa fase”.
Il giudice dispone di conseguenza che il pubblico ministero formuli l’imputazione entro dieci giorni per tutti i reati per cui gli indagati Stefano Scarpis e Fabrizio Basilico sono iscritti.
In buona sostanza il Gip Gregori ritiene fondata la truffa rilevata al tempo dall'allora Procuratore della Repubblica Franco Ponticelli a danno di Mauro Scaramucci e del Gruppo Vitawell (da parte del fondo d’investimento lussemburghese Fineco/Development Capital la cui gestione era di Scarpis e Basilico), tanto da causarne il fallimento e la conseguente bancarotta.
In questi anni però la truffa si è prescritta per i ritardi giudiziari.
Ora il Gip Gregori “recupera” quell'ipotesi legandola alla bancarotta fraudolenta secondo quanto descritto anche dal curatore fallimentare Mario Volpi nella sua relazione al Giudice fallimentare.
Ora i difensori dei due curatori, che avevano impugnato la richiesta d’archiviazione della Procura, attendono una nuova udienza contando sul rinvio a giudizio di Scarpis e Basilico, come imposto dal Gip.
Le curatele fallimentari stanno cercando di recuperare per i creditori dei fallimenti risorse che secondo le accuse sarebbero state dirottate all'estero.
A questo punto ci sarà una nuova udienza dinanzi ad un altro Gip e in quella sede il nuovo giudice valuterà se rinviare a giudizio o meno i due imputati.