Venagrande, vita da ghetto e rischi quotidiani

Venagrande, vita da ghetto e rischi quotidiani

La strada provinciale 24 è molto utilizzata dagli appassionati di ciclismo che fanno il giro del monte Ascensione. Dobbiamo aspettarci che uno degli alberi pericolanti cada su qualcuno di loro e magari ci scappi il morto perché si trovi la soluzione?

Ascoli - A Venagrande si vive come in un ghetto. Tale è di fatto la situazione che costringe gli abitanti della popolosa frazione di Ascoli Piceno a percorrere l’accidentata strada provinciale 24. Sollecitazioni alla Provincia di Ascoli Piceno come lettera morta da un anno.

 

Proposte di soluzione da parte dei cittadini bocciate. E’ chiaro che si costituisse un Comitato per l’emergenza trasversale alla politica. Non ci sono colori che tengano quando rischi di trovarti sulla testa tua o dei tuoi figli uno degli oltre 400 alberi che rischiano di piombare sulla strada con tanto di apparati radicali e sconvolgimento della tenuta dei terreni.

 

Insomma se sul dissesto idrogeologico il presidente D’Erasmo si è speso molto, per Venagrande quei buoni propositi risultano solo chiacchiere al vento. Quello che rischia rendere il re nudo è la risposta negativa al taglio degli alberi pericolanti a costo zero sottoposta alla Provincia.

 

Sollecitata dai cittadini di Venagrande, una ditta esperta del settore, con tutti i requisiti di legge a posto, avrebbe tagliato gratis tutti gli alberi pericolosi trattenendo la legna di risulta.

 

Una logica stringente che avrebbe dato tre risposte essenziali: nessun costo per la Provincia che va piangendo miseria da tempo, eliminazione di un pericolo immanente e una considerazione all’impatto sul versante del rischio idrogeologico.

Come si sa la politica però ci ha abituati a non tenere conto della logica e delle decisioni per il bene comune. Qualunquismo? No, constatazione dei fatti, secondo i cittadini di Venagrande.

Qui, è inutile scantonare, la gente si preoccupa delle cose pratiche, come la signora in auto con la figlioletta che cade per circa trenta metri in un dirupo e per fortuna non riporta ferite o postumi ben più gravi perché un provvidenziale albero si pone a barriera nel suo precipizio. La Sp 24 in quel tratto era bagnata, non c’erano protezioni in curva e il destino stavolta è stato benigno. Non le forze dell’ordine che alla donna hanno elevato contravvenzione per i resti dell’auto rimasti sulla strada. Ironia della sorte.

E quella della barriere di protezione fatte di plastica bianca e rossa da cantiere è un altro dei nodi cruciali della strada provinciale. Una barriera dovrebbe proteggere. Qui incute solo paura e preoccupazioni.

Un tecnico del Comune di Ascoli Pieno ha anche redatto un atto che individua pericoli per la pubblica incolumità. In alcuni tratti sotto la carreggiata asfaltata, come potete vedere dalla foto, non c'è il terreno a sostenerala.

Mirco Cardinelli, presidente del Comitato per l’emergenza non ne fa battaglia di colore pure se consigliere nella maggioranza del sindaco Castelli. “Ci interessa risolvere quattro punti – dice Cardinelli, sostenuto dalla delegazione del comitato che ha incontrato gli organi di stampa – Primo che venga rimosso un palo della luce dall’Enel nel centro abitato perché sta per cadere.

 

 L’Enel continua a fare orecchie da mercante, nonostante la Provincia stessa l’abbia sollecitato, tanto che fra poco ci rivolgeremo ad altro operatore di energia. Dopo la spesa di 28 mila l’euro dell’amministrazione Celani la Provincia non ha più mosso un dito.

 

Da un anno chiediamo soluzioni, abbiamo fatto un esposto alla Prefettura ma ancora non sappiamo cosa farà l’organo di Governo, intanto per la strada provinciale di Ripatransone si sapendolo centinaia di migliaia di euro. Tenete conto che la strada provinciale 24 è l’unica che collega la frazione ad Ascoli. E’ una strada che corre costeggiando il torrente chiaro e in alcuni tratti ci sono strapiombi da 50 metri. I tombini non sono stati mai puliti e questo ha creato frane nel corso del tempo.

 

C’è una fontana storica risalente al 1731 che sta scivolando, c’è terreno che la ricoprirà fra poco e l’acqua che ne fuoriesce, non essendo stata irreggimentata, finisce sulla strada provocando in questo periodo grossi lastroni di ghiaccio”.

La strada provinciale 24 è molto utilizzata dagli appassionati di ciclismo che fanno il giro del monte Ascensione. Dobbiamo aspettarci che uno degli alberi pericolanti cada su qualcuno di loro e magari ci scappi il morto perché si trovi la soluzione?