Ascoli - “Lunedi 18 gennaio il “Circolo Tennis F. Morelli” non risponderà al bando del Comune di Ascoli Piceno per la gestione di 15 anni del Complesso Tennistico comunale “Vittorio Roiati”.
E’ una decisione presa dall’assemblea dei soci del Circolo Tennis Morelli (che conta 180 soci, ndr) e a questa decisione come direttivo ci dobbiamo attenere”. Il presidente Cristiano Marinelli, i consiglieri Sara Baiocchi e Saro Marinelli (Marco Bracciani non c’è ma è come se stesse qui, dicono) sono categorici.
E lo sono nonostante la diffida spedita ai giornali da altri due consiglieri: Simona Flammini e Stefano Pelliccioni, che sostengono che il direttivo non può parlare anche per loro visto che non hanno avuto notizia dal presidente della convocazione della conferenza stampa.
E’ una decisione dirompente. Il volto storico del tennis ascolano che censura il Comune.
“Prima di tutto c’è un aspetto storico da considerare. Dalla fondazione del Circolo Morelli, nel 1929, i soci fondatori avrebbero acquistato l’area da due famiglie proprietarie: De Marchio e Taliani.
Ci fu un accordo in base al quale, secondo documenti in possesso di Gianfranco Silvestri, ex consigliere del Circolo, ma anche ex assessore del Comune di Ascoli Piceno, il Comune avrebbe realizzato gli impianti sportivi, ma questi sarebbero stati utilizzati esclusivamente dal Circolo Morelli finché l’associazione fosse rimasta in vita.
Questo bando non risponde – afferma Cristiano Marinelli – a quanto stabilito dai proprietari dei terreni sui quali sorge il complesso tennistico ascolano, cioè la destinazione esclusiva allo sport tennistico e l’utilizzo da parte del Circolo Morelli”.
Ma non è il solo punto che ha fatto prendere questa decisione ai soci del Circolo tennistico ascolano.
“Il bando – puntualizza il presidente Marinelli – è completamente diverso dalle precedenti convezioni che avevano durata quinquennale.
Oggi si impone a carico dell’aggiudicatario un investimento di 102 mila euro da compiere in 4 anni. Si chiede la messa a norma della struttura, ma nessuna perizia ne ha quantificato il costo: è a sorpresa. Come si fa a rispondere ad un bando che presenta questa incognita finanziaria?
Tra l’altro c’è un altro punto cruciale e cioè quello che consente al Comune la revoca in ogni momento con l’articolo 30 che recita: “Il Comune si riserva il diritto di revocare, senza indennizzo, il contratto di concessione per sopravvenuti motivi di forza maggiore o di pubblico interesse;”.
“Non hanno sensibilità – aggiunge Saro Marinelli – non sanno cosa vuol dire avere una scuola tennis con 130 ragazzi, con i campionati under da organizzare, i tesseramenti Fit. Intorno al “Circolo Morelli” gravitano circa 500 persone, famiglie che ora sono preoccupate per la sorte dei propri ragazzi. Si pone in discussione tutto con questo bando e non si tiene conto che ci siamo classificati al 10° posto nelle Provinciali Under 10 su 100 squadre partecipanti. Da marzo a giugno c’è una grande incognita, non sappiamo cosa dire ai genitori dei ragazzi”.
E c’è la possibilità che il Circolo Tennis Morelli “emigri” verso strutture fuori da Ascoli Piceno facendo perdere così alla città capoluogo un Circolo Fit.
Dal Morelli sono usciti campioni, alcuni di questi come Narducci arrivati al 50esimo posto del ranking internazionale, ci sono giovani molto promettenti sia tra le ragazze che tra i ragazzi.
Crediamo che l’amministrazione comunale abbia sottovalutato
con questa lettura squisitamente imprenditoriale il carattere sociale
rappresentato dal 1929 in poi dal Circolo Tennis Morelli. Infilare campi di
calcetto in questo bando non pare una scelta volta a salvaguardare uno sport
come il tennis.