Ascoli - Martedì 15 Dicembre il Circolo Legambiente Ascoli Piceno ha depositato in Procura un Esposto-Denuncia sulla vicenda del capriolo ferito proveniente dalla zona di Rosara che, inseguito da due cani, di cui uno era forse un rottweiler, si era rifugiato nel giardino di un abitante della Piazzarola, il signor Valentini, in pieno Centro storico.
L’episodio, risalente alla mattina di Domenica 22 Novembre, rappresenta, secondo Legambiente, un campanello di allarme non solo per le conseguenze gravissime che l’attacco dei cani, di cui uno nero con un collare verde, ha avuto sul povero capriolo - che non aveva alcuna possibilità di riprendersi da quelle ferite così profonde da essere quindi soppresso - ma perché la presenza di cani così feroci incustoditi in pieno Centros torico rappresenta un pericolo gravissimo anche per le persone, soprattutto i bambini, che rischiano di essere attaccati mentre passeggiano tranquillamente.
Quel giorno, si ricorderà, alcuni residenti della Piazzarola si sono rivolti ad alcuni attivisti di Legambiente, che sono subito recati nel giardino del signor Valentini per valutare la situazione. Una volta constatato che il capriolo era gravemente ferito, Legambiente Ascoli ha subito avvertito alcuni volontari dell’Associazione Ambiente e Salute nel Piceno, la Forestale - che però non è potuta intervenire per mancanza di personale sul posto - i Vigili Urbani e la Polizia Provinciale.
I volontari hanno quindi catturato l’animale ferito e lo hanno trasportato da un veterinario specializzato in animali selvatici. Il veterinario, dopo aver constatato le ferite gravissime riportate dall’animale nella parte posteriore del corpo a causa dei morsi dei cani, non ha potuto fare altro che sopprimerlo con un’iniezione letale per evitare inutili sofferenze.
“Con questo esposto-denuncia abbiamo voluto tutelare non solo le specie selvatiche protette presenti sul nostro territorio – scrive Legambiente in una sua nota – ma anche la popolazione che potrebbe essere esposta ad attacchi di cani particolarmente feroci lasciati incustoditi dai loro padroni.
Questo cane nero di taglia media, che portava un collare verde, poteva benissimo attaccare un uomo o un bambino. L’episodio ripropone in tutta la sua drammaticità la situazione gravissima in cui versa il nostro territorio.
Riscontriamo una carenza assoluta di controlli, dovuta al depotenziamento e progressivo smantellamento della Forestale, ma anche da parte del Comune e della Provincia che a nostro parere non fanno abbastanza per contenere questo fenomeno dei cani randagi e dei cani incustoditi.
Chiediamo a chi conosce questi proprietari di cani irresponsabili di farsi avanti e di denunciarli. Chiediamo ai politici locali e nazionali di adoperarsi affinché si ponga rimedio a questa situazione di vera e propria anarchia nel settore della tutela dei reati ambientali, ripristinando una qualche forma di polizia ambientale che possa individuare e reprimere per tempo questi comportamenti irresponsabili di alcuni proprietari di cani che danneggiano gravemente gli animali selvatici e rappresentano un pericolo gravissimo per gli abitanti della città di Ascoli Piceno."