Morte dello studente russo all'Annunziata, riniviati a giudizio 3 dirigenti comunali e il presidente di Ascoli Servizi

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Morte dello studente russo all'Annunziata, riniviati a giudizio 3 dirigenti comunali e il presidente di Ascoli Servizi

La madre di Edouard: "Quello che voglio è la verità, che si scopra il vero colpevole, non voglio che vengano coinvolte persone innocenti”. Il processo fissato per il 27 giugno 2016

Ascoli - Per l’omicidio colposo di Edouard Egorov Capponi, lo studente russo di 26 anni deceduto la notte il 15 giugno 2013 al Torrette di Ancona per le gravi lesioni riportate due giorni prima in una caduta al termine di una festa universitaria al colle dell'Annunziata, il gup Rita De Angelis ha rinviato a giudizio per il dibattimento del 27 giugno 2016 tre dirigenti del Comune di Ascoli Piceno e il presidente di Ascoli Servizi Comunali

Sono Maurizio Curzi, responsabile del settore Parchi e Giardini, Paolo Ciccarelli, Tutela beni ambientali, Cristoforo Weldon, Assetto del territorio con competenza sui servizi di manutenzione dei parchi e giardini, e Fulvio Mariotti, in qualità di presidente di Ascoli Servizi Comunali.Tutti si dicono completamente estranei da ogni responsabilità e quindi hanno rifiutato i riti alternativi.

Il pm Lorenzo Destro ha addebitato l'incidente alla rottura di una balaustra in legno sulla quale il giovane si era è appoggiato.

Nel negare ogni responsabilità c’è stato una sorta di scaricabarile dei tre dirigenti su chi doveva effettuare i servizi di manutenzione, cioè Ascoli Servizi Comunali, ma Fulvio Mariotti, il presidente della socetà di servizi, rimanda le accuse al mittente spiegando che la loro società doveva occuparsi solo di manutenzione ordinaria, come rasare il prato, le siepi, gli alberi e occuparsi delle attrezzature ludiche.

I tre dirigenti comunali si sono difesi anche dicendo che non avevano risorse idonee per il lavoro di sostituzione delle balaustre anche se era stata stanziata una somma di 350 mila euro per la riqualificazione del parco dell'Annunziata che poi era stata destinata ad altra zona della città e quindi non vi erano più fondi per intervenire.

Le difese hanno anche parlato di un possibile concorso colposo degli amici del ragazzo morto che erano con lui in quell’occasione.

A questo elemento non crede la madre della vittima, Svetlana Zudina, sposata con un ascolano, che si è costituita oggi parte civile, assistita dall’avvocato Gianluigi Lebro di Bologna, domiciliato in presso lo Studio Mandrelli e nell’occasione dell’udienza odierna assistita dall’avvocato Luigina D’Egidio.

Quello che voglio – dice la madre di Edouard – è la verità, che si scopra il vero colpevole, non voglio che vengano coinvolte persone innocenti”.