Fermo - Nel primo pomeriggio di venerdi 18 settembre agenti della Sezione Volanti del Commissariato di P.S. di Fermo intercettavano, in località Lido Tre Archi, un'auto a bordo della quale c'erano tre giovani, tutti ventunenni e incensurati, originari della zona (M.P. – C.R. – S.N.). Questi, alla vista della macchina della Polizia di Stato, cercavano di far perdere le tracce scappando per le vie del quartiere rivierasco.

Subito inseguiti, venivano bloccati  dopo avere cercato di disfarsi di una sacca che portavano al seguito e che gettavano dall’abitacolo ritenendo di non essere osservati.

Lo zainetto, immediatamente recuperato, risultava contenere gr. 116 di sostanza vegetale che poi si accertava essere marijuana, oltre ad altre sostanze in via di identificazione tramite analisi di laboratorio.

I tre ragazzi  sonp stati accompagnati negli  Uffici del Commissariato per le formalità di rito,  al termine delle quali, eseguito il sequestro delle sostanze stupefacenti,  venivano denunciati in stato di libertà  in concorso tra loro per il reato di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio.

Tuttavia l’attività degli operatori della Volante nonché degli investigatori della Sezione  Anticrimine portava ad approfondire gli elementi di prova acquisiti e parallelamente iniziava un’altra indagine eseguita in tempi ristrettissimi che, coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo, nel pomeriggio dello stesso giorno conduceva gli stessi poliziotti ad effettuare diverse perquisizioni locali che davano esito positivo.

In una villa sita  in una contrada di campagna di Fermo, veniva reperita una piccola piantagione di “cannabis” con piante ancora da recidere e materiale essiccato pronto per la vendita.  Durante il blitz il coltivatore (P.A.G), altro ventunenne incensurato, tentava una fuga per sottrarsi al controllo lo stesso veniva però fermato e arrestato e quindi posto in detenzione domiciliare su disposizione dell’A.G.. 

La sostanza reperita aveva un peso complessivo ammontante a circa kg. 1,5 (marijuana) e veniva interamente sequestrata insieme alla piantagione.

Nell’abitazione del coltivatore veniva reperito anche materiale necessario per il confezionamento delle dosi di spacciare.