Ascoli - Messaggio del vescovo Giovanni D'Ercole agli studenti: "Sta prendendo l’avvio un nuovo anno scolastico ed il mio pensiero è rivolto alle famiglie di scolari e studenti, agli insegnanti e al personale di servizio che si preparano a riprendere i ritmi di studio e di impegno nei diversi ambiti di lavoro.
Sono per tutti momenti accompagnati da fermenti generati da attesa o da decisioni sia in merito al personale di nuova ansie per i venti che investono la scuola di iniziative e immissione sia in merito a nuove proposte sul piano programmatico e didattico. Ma come si addice ad ogni partenza si cerchi di viverla con serena apertura e fiducia nel dialogo che è alla base dello stesso concetto di scuola come realtà educativa.
Partecipando a qualche convegno ho potuto interessarmi e condividere qualche apprensione genitoriale circa i nuovi temi che si dibattono, esempio per tutti le nuove disposizioni da definire sull’applicazione della normativa relativa al gender, ma lungi da lasciarci condizionare da visioni pessimistiche, riflettiamo seriamente che la scuola, in fondo, siamo noi, la sua autonomia non è solo un’espressione di diritto, ma proprio una realtà di fatto, perché il Presidente del Consiglio di ogni scuola, con poteri decisionali, è sempre un genitore eletto da altri genitori rappresentanti delle varie classi e credo che tutti i genitori siano interessati a partecipare attivamente col dialogo alla vita scolastica dei propri figli e tutelare così il rispetto del loro credo.
La scuola, mi rassicurano gli stessi dirigenti scolastici, è profondamente innestata nel territorio che la abita e vive in aperta armonia con le istituzioni, gli enti, le aziende, gli abitanti del territorio. E questo della nostra diocesi è un territorio dalle sane tradizioni civili e morali. Non dimentichiamo che la Scuola resta l’opportunità e l’investimento più importante per i nostri ragazzi, l’unica garanzia di un futuro davvero sostenibile ed in grado di attivare risorse necessarie per uno sviluppo non solo sociale ed economico, ma soprattutto pienamente umano.
Lavoriamo tutti, dentro e fuori la scuola, per la buona riuscita di questo progetto di educazione. Come? Tutti sentiamoci coinvolti per sostenerla, vigilare, offrire opportunità (una delle novità introdotte è anche la collaborazione con offerta di stage attivi degli studenti presso enti ed aziende).
E voi ragazzi, coraggio! Metteteci quel pizzico di entusiasmo che ci vuole e quel tanto di buona volontà e disciplina che serve a far funzionare bene ogni cosa, ristabilisce l’ordine dettato dal sapere e dall’autorevolezza dei vostri insegnanti. A voi insegnanti non dico nulla perché so che darete tutti voi stessi da buoni seminatori e quando sarete stanchi vi rimarrà spazio ancora per la pazienza e la tolleranza.
Al personale non insegnante dico di vigilare sempre, come custodi di ordine e consapevoli di essere presenze insostituibili.
E tutti noi, all’interno delle nostre famiglie, promuoviamo la cultura del rispetto e del dialogo, questa è la cultura che si connette più strettamente con la Scuola dove i ragazzi vivono l’esperienza di un incontro con gli altri, il compagno, l’amico, imparando a conoscere e rispettare e sarà la grande palestra dell’esercizio della civile convivenza e della carità cristiana.
Io mi farò vicino a voi in tutti i modi possibili e consentiti, anche con iniziative ed incontri. Il mio augurio a tutti, studenti, insegnanti ed operatori per un sereno e proficuo anno di lavoro, assicurando a ciascuno la mia preghiera".