Scarafaggi nel piatto, truffa ai danni di uno chalet sventata dalla Polizia

Scarafaggi nel piatto, truffa ai danni di uno chalet sventata dalla Polizia

Una famiglia campana voleva 3 mila euro per aver trovato un presunto scarafaggio nelle pietanze

San Benedetto - Nel primo pomeriggio del 31 luglio la Volante del Commissariato di San Benedetto del Tronto della Polizia di Stato, interveniva presso uno chalet per una segnalata lite.



Giunti sul posto gli operatori avevano modo di appurare che era in atto una discussione tra il proprietario dello stabilimento ed una famiglia di origini campane composta da padre madre e due figlie rispettivamente di 12 e 4 anni.


Il motivo del contendere era inerente il pranzo di pesce consumato dalla famiglia durante il quale asserivano che la figlia avesse trovato, all’interno di una pietanza, uno scarafaggio e, a causa di questo, si fosse sentita male ed avesse anche rimesso, tuttavia i sanitari del 118 intervenuti non rilevavano alcuna problematica di ordine fisico nella bambina.



Quando i coniugi, che prontamente contattavano il proprio avvocato, proponevano al proprietario dello stabilimento un risarcimento di 3000 euro da pagare subito per risarcire il danno subito, gli operatori si insospettivano e decidevano di accompagnare in commissariato la famiglia per accertamenti.


A seguito dell’identificazione effettuata tramite rilievi dattiloscopici emergeva che i soggetti erano dei truffatori seriali ed erano già stati ripetutamente segnalati per appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta a carico di moltissime strutture recettive e punti di ristoro. L’ultima segnalazione era del 28 c.m. presso ristorante di Tortoreto (Te) ed in capo ai soggetti pendevano vari ordini di rintraccio per i medesimi fatti.



E’ quindi risultato evidente che la famiglia in questione, anche approfittando della presenza delle bambine piccole per destare meno sospetti, stesse tentando l’ennesima truffa a carico di un esercizio commerciale della zona approfittando della disponibilità e serietà dei nostri operatori turistici.



B.D. del 1971 e C.B del 1975 entrambi nati nella provincia di Avellino venivano quindi deferiti all’autorità giudiziaria.

Nel caso specifico solo il tempestivo intervento degli operatori della volante ha permesso di sventare la truffa, si raccomanda quindi agli esercenti di contattare prontamente il 113 Polizia o il 112 Carabinieri nel caso si trovassero di fronte a situazioni poco chiare.