Truffa dello specchietto, nomadi accampati al mattatoio preferiscono andarsene

Truffa dello specchietto, nomadi accampati al mattatoio preferiscono andarsene

L'intevento di una task force composta da polizia di stato, agenti della stradale e della squadra mobile con polizia municipale ha consigliato la carovana a sgombrare

Ascoli -  Ieri l’equipaggio della volante della Polizia di Stato di Ascoli Piceno , durante il regolare servizio di controllo del territorio notava la presenza di una carovana di nomadi che si era accampata in Via Piceno Aprutina nei pressi del parcheggio del Mattatoio.


Gli agenti, tramite la Sala operativa del 113, attivavano una task-force, composta da volanti della Polizia di Stato, un equipaggio della Polizia Stradale,  operatori della Squadra Mobile e pattuglie della Polizia Municipale di Ascoli Piceno.



La squadra così composta si recava sul posto ed effettuava un operazione di controllo congiunto sia delle persone che degli automezzi. I nomadi attenzionati risultavano appartenere alla cosiddetta comunità dei “camminanti di Noto”.


Durante le operazioni di investigazione è emerso che gli appartenenti al gruppo avevano accumulato diverse denunce per la cosiddetta “Truffa dello specchietto” e a conferma di ciò tra i veicoli controllati e in loro possesso ve ne erano diversi con gli specchietti rotti.


La truffa consiste fondamentalmente nel simulare con maestria un falso incidente (magari lanciando all’autovettura della vittima una mela o una arancia per simulare il rumore del contatto) ed avanzare quindi pretese risarcitorie per il presunto danno subito appunto allo specchietto.


La vittima preferisce quindi pagare i 50/100 euro piuttosto che fare denuncia e vedersi aumentare le spese assicurative. Se dovesse quindi avvenire un episodio analogo mentre si è alla guida il consiglio è di chiamare sempre una pattuglia delle forze dell’ordine perché potrebbe trattarsi di un tentativo di truffa che verrebbe immediatamente smascherato.


Al termine del controllo il gruppo dei nomadi ha quindi deciso di abbandonare il comprensorio ascolano.