La 'Piccola Opera della Divina Provvidenza' di Don Orione ad Ascoli

La 'Piccola Opera della Divina Provvidenza' di Don Orione ad Ascoli

Il vescovo Giovanni D’Ercole ha accolto i responsabili della Congregazione alla quale appartiene con grande fraternità e senso di ospitalità 

Ascoli - La comunità della Curia generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza fondata da don Orione e alla cui Congregazione appartiene il nostro vescovo Giovanni D’Ercole, è stata accolta venerdì 5 giugno, ad Ascoli dove si sono recati per trascorrere una “giornata comunitaria” vicino al loro confratello Vescovo.

La giornata si è svolta con semplicità e spirito di comunione. Il Vescovo ha ricevuto in Episcopio i membri della Curia, insieme al vicario generale, mons. Emidio Rossi e il Cancelliere, mons. Lino Arcangeli, facendo poi loro visitare la Cattedrale di Sant’Emidio, la pinacoteca e gli ambienti dell’episcopio e le piazze della Città suscitando ammirazione e stupore per le bellezze artistiche ed architettoniche.


Sul sito della Congregazione hanno scritto: «È stata sufficiente una breve passeggiata per il centro storico per renderci conto che aveva ragione Jean-Paul Sartre a dire che “passeggiare per le strade di Ascoli Piceno, per i vicoli divisi tra ombra e sole, equivale a sfogliare un libro di storia dell'arte italiana, imbattendosi nelle illustrazioni più rappresentative ed espressive”, del Romanico, Gotico, Rinascimentale, Barocco… Splendide e nobili le due maggiori piazze, quella della Cattedrale e quella del Popolo».

Il Vescovo, durante la messa in Cattedrale, prendendo spunto dalla lettura del libro di Tobia, ha invitato alla fiducia nella Divina Provvidenza che sempre conduce a buon fine le vicende, a volte impreviste e anche ostili, della vita. Alla messa si è reso presente per un saluto anche il sindaco di Ascoli, Guido Castelli.

Al termine della visita alla città, per il pranzo, ci si è recati all’abbazia di Valledaqua, gioiello del secolo XI vicino ad Acquasanta, dove sono presenti alcune monache Camaldolesi e una Associazione di laici che ne promuove la spiritualità e l’accoglienza.


Al pranzo gli ospiti sono stati accolti dal direttore della Casa del Clero, Don Giuseppe Bachetti e Don Lino Santini della Casa del Clero, e dai responsabili dell’Associazione Amici di Valledacqua, guidati da Don Bernardo Domizi.

Al termine una preghiera nell’antica chiesa del Monastero e la partenza “con gli occhi piene delle bellezze ammirate e il cuore grato per tanta fraterna cortesia”.