Ascoli - I carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno unitamente a quelli della locale Compagnia hanno arrestato quattro persone.
L'esecuzione degli arresti è avvenuta a conclusione di articolata attività investigativa finalizzata alla repressione di un fiorente “giro” di spaccio di eroina all’interno e nei dintorni dei locali del Servizio per le tossicodipendenze (SERT) dell' ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. A finire in carcere sono stati:
A. E. classe 1970;
B. G. classe 1973;
C. M. classe 1966;
C. A. classe 1964;
Sono ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.Si tratta di pluri-pregiudicati e già in cura proprio presso la stessa struttura sanitaria.
C'è in ogni caso un forte interrogativo chd scaturisce da questa operazione: come è possibile che nessuno del personale del SERT, dirigenti o altri, non si siano mai accorti di questa frenetica attività di smercio di sostanze stupefacenti che avvenivano nell'androne dell'edificio sanitario?
I carabinieri si limitano a dire che questa tematica non è apparsa nella loro inchiesta, ma non escludono che la Procura stia facendo altre attività investigative.
Le indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, coordinati dal pm Mara Flaiani, hanno consentito di fare luce su una fiorente quanto clamorosa attività di spaccio al dettaglio di eroina che avveniva all’interno della struttura sanitaria per eccellenza deputata proprio al recupero di quei soggetti che sono incappati nell’uso di stupefacenti ed hanno deciso di provare a cambiare vita affidandosi al SERT.
Questa inchiesta, non del tutto conclusa, ha anche portato gli investigatori a segnalare alla Prefettura molti individui per uso di sostanze stupefacenti.
Le investigazioni hanno dimostrato come il SERT fosse stato trasformato dai quattro pregiudicati tratti in arresto e da altri 18 soggetti, con ruoli più marginali, colpiti da altrettante denunce in stato di libertà, in una lucrosa “piazza di spaccio”, questi quotidianamente utilizzavano l’androne interno del SERT sia per celare le dosi di eroina che per i contatti ed i successivi veloci scambi dell’eroina con il danaro con gli acquirenti.
La vicenda desta altresì particolare scalpore poichè gli assuntori che acquistavano le dosi all’interno del SERT, erano anche in cura presso la stessa struttura sanitaria, dove gli veniva somministrato il metadone e dove si sottoponevano anche alle periodiche previste analisi delle urine.