Ascoli - Giulio Natali, consigliere regionale di Fratelli d'Italia, indagato nell'inchiesta dei fondi dei gruppi consiliari in Regione dalla Procura di Ancona, annuncia due esposti: uno al Csm e l'altro presso la procura generale della Corte di Cassazione, contro il pm titolare dell'inchiesta.
Natali ritiene che a causa delle richieste di proroga delle indagini la loro conclusione sia finita proprio nel bel mezzo della campagna elettorale per le regionali di maggio.
"Avevo chiesto di essere interrogato dal pm Lebboroni tramite il mio avvocato Alessandro Scaloni - dice Natali - e, come potete vedere su un lato dell'istanza presentata dal mio legale tra il 31 luglio e i primi di agosto del 2014, c'è una risposta scritta a penna dal pm Lebboroni nella quale si dice che verrò sentito al più presto.
La cosa non si è mai verificata. Io avrei voluto contribuire a fare chiarezza sui miei rimborsi, ma non mi è stato permesso, salvo poi a vedermi recapitare la conclusioni delle indagini con l'effetto mediatico che si genera.
Sulle richieste di proroga poi c'è un altro problema giuridico: non mi è stata notificata la prima richiesta verso la quale, come mio diritto, avrei potuto oppormi e, oltretutto, c'è una seconda richiesta di proroga che viene indicata come prima richiesta. E' un fatto che chiariremo e che suscita perplessità. Che dire poi che nell'inchiesta non c'è traccia di verifica di telepass e viacard che erano in dotazione dei consiglieri regionali?".