Ascoli - E' durata poco più di dieci minuti l'udienza preliminare nella quale il Gup del Tribunale di Ascoli Piceno, Rita De Angelis avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio Giuseppe Piero Grillo, detto Beppe, per diffamazione aggravata nei confronti del professore Franco Battaglia, docente del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" dell'università di Modena e Reggio Emilia.
Ma non se ne è fatto nulla. Il Gup ha deciso di rinviare gli atti alla Procura della Repubblica perché il pm titolare di quel procedimento avrebbe dovuto citare direttamente al dibattimento l'imputato Beppe Grillo secondo quanto determinato dalla legge.
Non l'ha presa affatto bene l'avvocato Lauretta Giulioni del Foro di Ancona, difensore del prof. Battaglia (parte offesa). "Questa vicenda suscita tutti i dubbi possibili - dice l'avvocato Giulioni - prima la Procura in seguito alla querela manda il procedimento al Giudice di Pace. Poi qualcuno si rende conto che si tratta di un reato da Tribunale e il fascicolo viene inviato al Gup (giudice dell'udienza preliminare, ndr) e dal 2011 l'udienza viene fissata al 20 gennaio 2015, ben quattro anni dagli avvenimenti che configurerebbero il reato."
Di fatto si è arrivati alla prescrizione visto che il reato di diffamazione aggravata si prescrive in 6 anni dai fatti diffamatori.
Quindi Beppe Grillo dal punto di vista penale ora potrà fare tranquillamente "spallucce". Questa vicenda giudiziaria ci fa poi scoprire che gli uffici del Gup stanno per rispedire in Procura altri 12 procedimenti con lo stesso reato per il quale è prevista per legge la citazione diretta a giudizio dell'imputato senza passare per l'udienza preliminare.
Beppe Grillo utilizzò termini pesanti nel confronti del prof. Battaglia nel comizio di San Benedetto del Tronto del 2011, come critica alle argomentazioni usate dal docente universitario nel corso di due trasmissioni televisive di “Annozero” andate in onda nel 2011.