Beppe Grillo sotto processo

Beppe Grillo sotto processo

Il comico geneovese, leader del Movimento 5 Stelle, deve rispondere di diffamazione nel confronti del professor Franco Battaglia in relazione al dibattito avvenuto su Cernobyl in tv ad 'Annozero'

Ascoli - Giuseppe Piero Grillo, detto Beppe, sarà processato dal Gup del Tribunale di Ascoli Piceno Rita De Angelis il 20 gennaio per presunta diffamazione nei confronti del professor Franco Battaglia, docente del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" dell'università di Modena e Reggio Emilia.

In quel comizio Grillo utilizzò termini pesanti nel confronti del prof. Battaglia come critica alle argomentazioni usate dal docente universitario nel corso di due trasmissioni televisive di “Annozero” andate in onda nel 2011.
Beppe Grillo tenne un comizio a San Benedetto del Tronto quindici giorni dopo le apparizioni in tv del prof. Battaglia ad Annozero.


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In quel comizio – dice il prof. Franco Battaglia - Grillo se la prese con me. Disse che “mi avrebbe preso a calci in culo, sbattuto in galera e proibito di parlare in televisione, che io ero consulente e pagato dalle multinazionali”.
A parte le parole gravemente offensive, i sodali di Grillo vedono le multinazionali come un obiettivo da abbattere, come il male assoluto. Posto che non sono pagato da nessuno e non sono consulente di nessuno, tanto meno da multinazionali.
Grillo mi addita come persona da colpire e la cosa devo dire può essere pericolosa. Non a caso due settimane dopo il suo comizio io ho avuto la mia automobile presa a sassate e distrutta.
Il comizio Grillo lo fece quindici giorni dopo le trasmissioni di Annozero 2011 alla quale fui invitato da Michele Santoro (c'era naturalmente un contraddittorio, c'era anche
Grillo in collegamento televisivo).
Io li avevo detto ciò che noi tecnici sappiamo e cioè che a Černobyl, tra la popolazione civile, non è morto nessuno nei vent'anni successivi per le radiazioni che furono immesse nell'ambiente da quel grave incidente e che il nucleare era sicuro.
A Černobyl in realtà morirono in totale una trentina di persone tra pompieri e soccorritori investiti da forti radiazioni e morirono nei primi mesi dall'incidente.
Questo lo dissi in trasmissione. Ma le radiazioni che sono state immesse nell'ambiente non hanno minimamente alterato le incidenze di alcuna patologia presumibilmente legata alle radiazioni e recito testualmente il rapporto dell'Onu che dice : “non ci furono aumenti di alcuna patologia legata alle radiazioni, non tumori solidi, non leucemie non effetti genotossici non malformazioni". Naturalmente nell'area della Russia, Bielorussia e Ucraina nei dintorni di Černobyl in questi 25, 30 anni ci sono stati casi di tumori e leucemie, come ovunque nel mondo.
Il punto è che con o senza Černobyl ci sarebbero stati come ci sono a Ottawa, a New York, a Roma o a Lisbona, perché l'incidenza di queste patologie prima o dopo Černobyl è la stessa.
Se ci fossero stati prima di Černobyl, in 20 anni, 10 decessi per tumore alla tiroide e dopo Černobyl ce ne fossero stati 100, allora la cosa sarebbe da prendere in considerazione.
Invece i numeri sono gli stessi. -
spiega il prof. Battaglia - Non è cambiato nulla, ma tutte queste cose la gente non le sa perché i media non ne parlano, ma i rapporti dell'Onu dicono questo.
E i rapporti occorre saperli leggere. Perché si utilizzano spesso statistiche basate su teorie a fini radio protettivi: il danno in conseguenza della dose.

Con questa stessa logica, all'indomani di Černobyl, il Dipartimento dell'Energia americano aveva previsto che nell'area di Černobyl ci sarebbero stati 35 mila morti in più per tumore nei successivi dieci anni, in realtà i morti in più sono stati zero.
Quel che accade è che uno
strumento ragionevole da usare a fini protettivi, viene usato a fini patologici, questo è il punto. Tutte queste sono cose tecniche che un profano quando legge questi rapporti non riesce bene ad apprezzare e naturalmente per chi vuole fare terrorismo ne approfitta.
In quei rapporti c'è scritto che non c'è stata osservazione di aumento di patologie tranne che per un'eccezione: il tumore alla tiroide.
Nei mesi successivi all'incidente nell'area di Černobyl sono stati osservati 6 mila casi di tumore alla tiroide dovuti ad uno screening di massa sulla popolazione, ma il numero dei decessi in 25 anni è stati solo di 15, non di più che altrove nel mondo.
Se non si fosse fatto lo screening non sarebbero stati scoperti. Nell'arco della vita, di fatto, i
tumori occulti hanno un'incidenza 100 volte superiore a quelli manifesti come nel caso di alcune tipologie: prostata e tiroide ad esempio. Questa statistica viene evidenziata dalle autopsie.
Per queste argomentazioni –
dice il prof. Battaglia – Beppe Grillo in quel comizio a San Benedetto del Tronto mi rivolse quelle parole gravemente lesive della ma dignità”.




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