Buon senso ... sale della vita

Buon senso ... sale della vita

Crediamo sia inevitabile porre a confronto le regola e l'eccesso di zelo.

Ascoli - La morte di Alberto Durastanti, il tifoso caduto da un cavalcavia nei pressi della curva nord dello stadio Del Duca, evidenzia un vuoto culturale senza il governo del buon senso. Limiti che questa nostra società evidenzia a più riprese nascondendosi dietro lo scarico di responsabilità.

Questa non vuol essere una critica, un'istigazione al non rispetto delle regole. Ci interessa svolgere un compito costruttivo: è per questo che invitiamo chi di competenza all'adozione complementare del buon senso ( la capacità di giudicare con equilibrio e ragionevolezza una situazione, comprendendo le necessità pratiche che essa comporta).

"Il buon senso c’era; ma se ne stava nascostoper paura del senso comune" (Manzoni).

Ci chiediamo se questa buona pratica, quella dell'osservazione dei fatti alla luce del buon senso, fosse nella testa di quelle persone, forze dell'ordine o steward, che hanno vietato il passaggio sotto la curva nord ad Alberto Durastanti, che ora la famiglia piange a pochi giorni dal Natale.

Crediamo sia inevitabile porre a confronto le regola e l'eccesso di zelo.

Siamo certamente a favore della sicurezza negli stadi e quindi siamo contro i facinorosi che trasformano lo sport in una vergogna. Riteniamo però che nel complessivo concetto di sicurezza vadano evidenziati quali siano i confini per distinguere una situazione di insicurezza da una di sicurezza.

Una curva nord vuota, senza alcun tifoso ospite (avversario) presente, quale emblema di insicurezza può essere?

E quindi, al fine di una logica stringente, quale preoccupazione poteva creare se un tifoso, con un'esperienza tra l'altro nel settore, non un dinamitardo o un ultrà segnalato per Daspo, percorresse quei centro metri?

Sono interrogativi tesi a sollevare la cultura del buon senso.

Per il buon senso occorre un corso di formazione? Per lo più dovrebbe essere innato in ciascuno di noi. Occorre risvegliarlo soprattutto in quelle istituzioni che si occupano di sicurezza del pubblico.