Macerata - La Guardia di Finanza di Macerata, nella lotta all'evasione fiscale, ha recuperato, tramite il sequestro di ville, terreni, auto, conti correnti e liquidità finanziarie, oltre 28 milioni di euro di imposte evase. L'annuncio nel corso di una conferenza stampa con il procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, e il comandante provinciale della Guardia di finanza col. Paolo Papetti.
La magistratura, su richiesta della Guardia di finanza, ha emesso numerosi decreti ingiuntivi per il sequestro di beni per un ammontare complessivo di 44 milioni.
Caso emblematico a Matelica: era stata creata una società di capitali per la commercializzazione di metalli ferrosi, mentre in realtà era specializzata nell'emissione di fatture false in favore di altre aziende, ricavando, per ogni fattura, il 2% della somma.
A Macerata indagini sull'attività di un professionista per accertamenti antiriciclaggio, hanno portato alla scoperta che la convivente dell'uomo risultava al fisco come casalinga, con un reddito di appena 1.700 euro, e invece movimentava assegni per 900.000 euro, per cui si è proceduto al sequestro di immobili e disponibilità bancarie della donna per oltre 170.000 euro.
A Pollenza, un imprenditore edile aveva fatto figurare come titolare della sua azienda una 'testa di legno', un osimano malato di 65 anni.
Quando le fiamme gialle hanno scoperto che la ditta non aveva mai pagato le tasse, ci si è resi conto che il vero titolare non poteva essere un nullatenente, per cui si è risaliti al vero imprenditore edile al quale sono stati sequestrati immobili, terreni e disponibilità bancarie per 600.000 euro.
A Civitanova Marche, le Fiamme gialle hanno scoperto un imprenditore edile extracomunitario che lavorava nel settore degli autotrasporti e aveva evaso imposte per 450.000 euro. E' scattato subito il sequestro di sei autocarri, due auto e 80.000 euro in liquidità finanziarie e titoli equivalenti per un valore di 170.000 euro.
A Porto Recanati, le fiamme gialle hanno sequestrato un appartamento a un 35enne che era finito anche nel mirino de "Le Iene" con il soprannome di "tirapacchi di Recanati".
A suo carico è stata accertata una evasione fiscale di oltre 250.000 euro. L'uomo, che svolgeva attività di procacciatore d'affari, pur non presentando alcuna dichiarazione dei redditi aveva un elevato tenore di vita. Secondo la Guardia di Finanza avrebbe messo a segno varie truffe non solo nelle Marche ma anche in Abruzzo e nel Lazio.