'Adolescenza' tra errori e libertà col rischio di trovarsi imputata

'Adolescenza' tra errori e libertà col rischio di trovarsi imputata

Ragazza rischia l'accusa di incauto acquisto, dopo aver comprato un iphone 3 quando aveva 14 anni

Ascoli -  Una giovane ragazza, oggi diciottenne, si è trovata a testimoniare in tribunale per qualcosa che in realtà non sapeva neanche di aver commesso. Tutto è iniziato quando, quattro anni fa, un'altra ragazza smarrisce un iphone 3, dopo essere stata in bagno presso un noto bar di San Benedetto del Tronto. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che quello stesso cellulare, qualche tempo dopo, sarebbe stato venduto alla taestimone di oggi in un processo, allora quattordicenne, che pensando di essere stata fortunata, comprò a sua insaputa quello che si scoprì essere l’iphone perduto. Il prezzo vantaggioso (190 euro) e l’imprudenza furono le armi vincenti di quel venditore.

Ed è così che quella stessa giovane, un tempo incosciente e felice del suo nuovo acquisto, si trova oggi seduta su una sedia, probabilmente la più terribile su cui si sia mai dovuta sedere, tutta tremante, con la voce spezzata dall’ansia e i piedi incrociati, consapevole di una sicurezza ormai svanita, ove il terrore e la paura hanno purtroppo preso il suo posto.
La piccola adolescente di un tempo, dunque, oggi poteva essere accusata di incauto acquisto, dovendo provvedere a un cospicuo risarcimento monetario e rischiando di sporcare la sua “fedina penale”, quello stesso foglio di carta che fungerà da biglietto da visita in ogni circostanza che si porrà davanti nel mondo del lavoro.

Stavolta il giudice è stato magnanimo grazie anche al fatto che in reato è quasi in prescrizione. Altrimenti poteva trovarsi inputata di fronte al Tribunale dei Minori.

Il processo per stabilire chi rubò quel telefonino va avanti nella prossima udienza.

Godere della bellezza, essere in possesso delle piene forze, mostrarsi sprezzanti del pericolo, non temere niente e nessuno; perché quando si è giovani, sembra che nulla possa fermarvi, vi trasforma in padroni del mondo con il vezzo di poter avere tutto ciò che si desidera. Questa è la pubertà; questa è l’adolescenza, ma non solo.

Il periodo in cui si è presi dalla voglia di acquisire quelle caratteristiche psicologiche e sociali dell’età adulta, quell’attimo che sprona ad averne un semplice assaggio, tanto sognato, ma che può bruciare, inducendo a compiere gesti più o meno banali, di cui potersi pentire.

Tante leggerezze, tanti errori compiuti, spesso, senza badare alle conseguenze; scelte sbagliate, prese con lo scopo di poter provare sulla propria pelle, almeno una volta, il brivido di compiere qualcosa che vada fuori le normali regole imposte; il brio di trasgredire a degli schemi dettati dalla società attuale. Piccoli momenti che possono divenire insegnamenti per le nuove generazioni; monito a non essere vittime di quella mentalità del consumismo, ma a prendere in pugno la propria esistenza e apprezzarla per il dono, qual è.

Non bruciare il proprio futuro, inseguire i propri sogni, aggrapparsi a quei valori che ancora oggi la famiglia e l’istruzione, affannosamente, cercano di trasmettere; solo così si potrà evitare di guardare lo specchio di una vita trascorsa, una vita, però, che potrebbe essere stata mai vissuta pienamente, perché come ricorda Madre Teresa di Calcutta: “tutti sono chiamati ad essere delle matite nelle mani di Dio”.