“L’episodio
– afferma il Vescovo – fa riflettere sulla condizione carceraria
dove, pur essendoci il massimo impegno e la grande attenzione da
parte delle istituzioni preposte e grazie anche all’azione dei
volontari che assicura un supporto ai carcerati, resta il grave
problema della detenzione che sempre più spesso non viene vissuta
come opportunità di recupero.
Si impone, non solo a livello locale
ma anche nazionale, una riflessione attenta sul carcere e su come
aiutare i detenuti non soltanto nel loro periodo di detenzione, ma
anche una volta tornati alla libertà. Inoltre, il ripetersi di
suicidi in varie carceri d’Italia, dove a farlo spesso, come in
questo caso, sono persone che per la prima volta hanno problemi con
la giustizia, invita a meditare su come affrontare queste situazioni
ed essere di supporto, cercando là dove è possibile, anche
strutture alternative al regime carcerario.
E’ altresì utile
riflettere sul fatto che troppo spesso si ripetono oggi episodi di
tal genere dove persone dalla vita apparentemente normale (e spesso
stimati professionisti) compiono azioni criminose precipitando in
situazioni dalla conseguenze irreparabili, anticamera spesso di
episodi così gravi”.