Inaugurato il sottopasso di zona San Giovanni

Inaugurato il sottopasso di zona San Giovanni

Gaspari: 'Da diciassette anni aspettiamo quest’opera. Oggi, recuperando un finanziamento importante della IGD che sembrava perso, siamo riusciti a mettere in sicurezza un’area strategica della città'

San Benedetto - Si è tenuta questa mattina lunedì 13 ottobre, la cerimonia di inaugurazione del nuovo sottopasso di zona San Giovanni, un’opera che mette in comunicazione la zona produttiva di Porto d'Ascoli con la Riserva Naturale Regionale Sentina superando lo sbarramento costituito dalla ferrovia. L’importante infrastruttura, in caso di alluvioni, fungerà inoltre da valvola di sfogo per il deflusso delle acque abbassando il livello di rischio per l’intera area di Porto d’Ascoli.

Oltre al sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari, al vicesindaco Eldo Fanini, agli assessori Leo Sestri, Luca Spadoni, Margherita Sorge e Fabio Urbinati, alla cerimonia erano presenti la vicepresidente del consiglio Giulietta Capriotti, i consiglieri Claudio Benigni, Giuseppe Laversa, Pierfrancesco Morganti e Gianluca Pasqualini, il dirigente e i tecnici del settore “Progettazione e Manutenzione Opere Pubbliche”, il Presidente della Riserva Naturale Regionale Sentina Sandro Rocchetti, il sindaco di Montedinove Antonio Del Duca, il Vescovo Mons. Carlo Bresciani, numerose autorità civili e militari, i rappresentanti delle ditte che hanno realizzato l’opera, della Immobiliare Grande Distribuzione (IGD) che l’ha finanziata e di Ferrovie dello Stato e tanti cittadini.

Nel tagliare il nastro, il sindaco Gaspari ha dichiarato: “In tutta Italia stiamo piangendo la vittima di Genova. Questo episodio ci riporta alla mente l’esondazione del Tronto del 1992 e ci ricorda la vera ragione per la quale abbiamo realizzato questo sottopasso: creare una valvola di sfogo per il deflusso delle acque in caso di esondazione del fiume. Auguriamoci che l’opera non serva mai per questo motivo”.

“Da diciassette anni aspettiamo quest’opera – ha proseguito Gaspari – oggi, recuperando un finanziamento importante della IGD che sembrava perso, siamo riusciti a mettere in sicurezza un’area strategica della città. Il ringraziamento va ai tecnici del Comune, a Ferrovie dello Stato, alle imprese che, nonostante i vincoli stringenti del Patto di Stabilità, hanno lavorato con competenza. Mi auguro che la pista ciclopedonale possa essere molto utilizzata e permettere a tanti di conoscere la Riserva Sentina un bene naturalistico che poche città vantano. Ad inizio 2015 – ha concluso Gaspari – inaugureremo il sottopasso di via Pasubio e a seguire completeremo i lavori sui sottoservizi della zona Agraria”.

La cerimonia è proseguita con la solenne benedizione di rito all’opera e a tutti i presenti da parte del Vescovo Bresciani. “Opere come questa – ha dichiarato il Vescovo - realizzate attraverso una sinergia tra comunità e società civile, non possono che creare solo del bene. Strade e ponti sono beni di tutti, servono per unire e creare condivisione e dialogo”. Al termine della cerimonia, tutti i presenti in corteo hanno potuto attraversare per la prima volta il sottopasso.

Il lungo e complesso cammino verso l’opera

Del sottopasso si parla dal 2001, quando venne approvato lo schema della convenzione che disciplinava i rapporti tra il Comune e la Iper San Benedetto S.r.l. (proprietaria del centro commerciale “Porto Grande”, poi trasformatasi nella Immobiliare Grande Distribuzione - IGD) che prevedeva un investimento di oltre 3 milioni di euro a carico della ditta per la realizzazione dell'adeguamento della viabilità nella zona e la realizzazione del sottopasso ferroviario.

La ditta realizzò la rotatoria su via Pasubio e l'adeguamento della viabilità in via San Giovanni con una spesa di poco superiore al milione di euro. I problemi riguardarono il sottopasso a causa di una serie di vincoli. Per citarne solo alcuni, la richiesta di un parere alla Riserva Naturale della Sentina nel frattempo costituita, quello all’autorità idraulica competente (l’area infatti è classificata dal Piano di Assetto Idrogeologico del Fiume Tronto come ad elevato rischio di esondazione), quello delle Ferrovie dello Stato, l’espletamento della procedura di Valutazione dell'Impatto Ambientale – VIA.

Fu dunque necessario rinnovare l’originaria convenzione tra Comune e IGD, nel frattempo scaduta, cosa che avvenne prima nel 2007 e poi nel 2009. In quest'ultimo accordo, si prevedeva che la progettazione dell'intervento fosse a carico del Comune mentre ovviamente il costo di realizzazione sarebbe rimasto a carico della ditta per un importo di 2,1 milioni di euro. Finalmente, al termine delle procedure di gara d’appalto, alla fine del 2012 il cantiere è stato consegnato all’associazione temporanea d’imprese composta dalle ditte Schiavi L & G snc, Beani Giacinto sas e Adriatica Strade srl.

Dati tecnici dell’opera

Il sottopasso è alto 3,50 metri, largo 7,65 metri e accoglie una pista ciclopedonale. Il tunnel è costituito da uno “scatolare”, un parallelepipedo in cemento armato che è stato realizzato a parte “fuori opera” e poi è stato collocato sotto la linea ferroviaria mediante la tecnica della spinta oleodinamica. Un’altra parte importante dell'intervento ha riguardato il rifacimento, senza interromperne la continuità, del "Collettore Basso Tronto" che convoglia verso il depuratore comunale di San Benedetto del Tronto i liquami provenienti dai comuni della vallata del Tronto. Ricordiamo che fin dalla costruzione del rilevato ferroviario in quel punto c’era un passaggio a livello a mano fiancheggiato dai due attraversamenti che consentivano il normale deflusso delle acque meteoriche.

L’opera, progettata dai tecnici del settore “Progettazione e Manutenzione Opere Pubbliche”, è stata eseguita dell’associazione temporanea d’imprese composta dalle ditte Schiavi L & G snc, Beani Giacinto sas e Adriatica Strade srl con il contributo della Essen Italia per il controllo della stabilità dei binari della ferrovia Adriatica, delle Ferrovie dello Stato e della ditta Atros di Verona che ha avuto il difficile compito di spingere lo scatolare sotto la strada ferrata.