Truffatrice denunciata, ha chiesto 20 mila euro per procurare posto di lavoro

Truffatrice denunciata, ha chiesto 20 mila euro per procurare posto di lavoro

Il denaro, in base quanto riferito, sarebbe servito, oltre che per acquistare la divisa della ditta interessata all’assunzione (peraltro mai consegnata), anche per pagare alcuni politici locali, che, a dire della truffatrice, ne avrebbero agevolato l’assunzione

Teramo - A seguito di indagini condotte dalla Polizia di Stato, è stata identificata e denunciata in stato di libertà, all’Autorità giudiziaria competente, una donna di Roseto degli Abruzzi, V.L., di anni 47, nullafacente, resasi responsabile del reato di truffa aggravata ai danni di una madre e del figlio, entrambi di Teramo, quest’ultimo con problemi di disabilità.
Le vittime del reato, dietro la promessa di un lavoro per il figlio quarantenne, avevano consegnato, a più riprese, alla truffatrice, oltre 20.000 euro.
Il denaro, in base quanto riferito, sarebbe servito, oltre che per acquistare la divisa della ditta interessata all’assunzione (peraltro mai consegnata), anche per pagare alcuni politici locali, che, a dire della truffatrice, ne avrebbero agevolato l’assunzione.
La donna, al fine di rendere più credibile il suo interessamento circa la sistemazione lavorativa dell’uomo, oltre a fargli firmare un modulo di assunzione presso la citata ditta (senza però rilasciargli copia), esibiva alcuni documenti recanti l’intestazione di Enti pubblici locali, abilmente falsificati sia nella forma che nel contenuto.
A seguito dell’ennesima richiesta di soldi asseritamente necessari per l’acquisto di marche da bollo da applicare sulla pratica di assunzione dell’uomo, madre e figlio si rivolgevano a personale di questa Squadra Mobile.
Gli agenti operanti, dopo aver fotocopiato le banconote che le vittime del reato avrebbero dovuto consegnare alla donna, predisponevano un servizio di appostamento nei pressi del luogo dell’appuntamento stabilito sito in una frazione del litorale teramano, intervenendo al momento della consegna dei soldi e procedendo anche al sequestro della documentazione fittizia in possesso della donna. V.L., pertanto, veniva denunciata per il reato di truffa aggravata.


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