Ancona - Nell'elenco degli indagati per la richiesta di proroga delle indagini fatta dalla Procura di Ancona al Gip compaiono i nomi del governatore delle Marche Gian Mario Spacca e di 41 di consiglieri regionali ed ex consiglieri di ogni schieramento. L'ipotesi di reato è di peculato in relazione alle spese sostenute da singoli e gruppi consiliari.
Non c'é invece il presidente del Consiglio Vittoriano Solazzi.
“Le indagini preliminari sono ancora in corso, non è
quindi possibile ipotizzare quale sarà l’esito dell’evoluzione della
vicenda, - dice il presidente Gian Mario Spacca - ad oggi non risultano inviati avvisi di garanzia a singoli
soggetti né altre notifiche.
L’unica novità intercorsa è la richiesta di proroga
di 6 mesi del termine delle indagini preliminari rivolta dal Pubblico
Ministero al Giudice in quanto – come è riportato nell’atto – la
complessità dei fatti di causa e della vicenda rende
indispensabile maggiore tempo ai fini dell’accertamento della verità
nell’interesse della giustizia.
Del resto, appena avuta notizia dai media
dell’inchiesta nel maggio 2013, la Giunta regionale ha subito deliberato
la costituzione di parte offesa della Regione Marche nel procedimento.
Tale scelta ribadisce che il principio di legalità è il nostro punto di riferimento nei comportamenti istituzionali. Siamo fiduciosi nell’operato della Magistratura”.
La dichiarazione di Giacomo Bugaro, vice presidente dell'Assemblea legistativa delle Marche
“Non
ci sono state notifiche di avvisi di garanzia e c'è solo la richiesta
di proroga delle indagini iniziate nell'ottobre 2012. Qui non ci sono
spese pazze, forse, tutt'al più errori contabili, o interpretazioni
sbagliate rispetto ad una vecchia legge, che abbiamo prontamente
modificato e reso più rigida e stringente. Chi pensa che nelle Marche ci
siano casi simili riscontrati in altre regioni rimarrà profondamente
deluso perché il comportamento dei nostri Consiglieri rè da sempre
improntato alla serietà.”
“Il nostro Consiglio è in tutto e per tutto il più virtuoso d'Italia – ribadisce Bugaro
– e questo è il risultato di un lavoro intenso da parte di tutti, in
testa dell'Ufficio di Presidenza che ha in questi anni contribuito
notevolmente a ridurre le spese dell'intera macchina amministrativa
dell'Assemblea, portandola come esempio sul tavolo della Conferenza dei
Presidenti delle assemblee regionali. Ora il vero rischio è quello che
un'informazione non precisa, rispetto alle iniziative poste in essere
dalla Procura, possa comportare un chiaro condizionamento al processo
democratico-elettorale a sei mesi dalla fine della legislatura e che
inasprisca, in un clima già esacerbato da noti casi che non riguardano
le Marche, il rapporto tra cittadino e politica”. “Ribadisco l'assoluta serenità dei Consiglieri – conclude Bugaro - e la totale fiducia nel lavoro della Magistratura.”