Grottammare - I carabinieri di San Benedetto del
Tronto hanno tolto il coperchio di una storia di incredibile
disumanità e arrestano 5 persone. Vittime bambini e ragazzi
autistici fra gli 8 e 20 anni che venivano picchiati e tenuti
sequestrati in una 'stanza di contenimento. E' questa l'accusa che ha
portato in carcere 5 educatori della struttura socio educativa e
riabilitativa 'Casa di Alice' a Grottammare. Sono Roberto Colucci, 47
anni, coordinatore della 'Casa di Alice', e gli operatori Rossana
Raponi, Maria Romana Bastiani, Susan Ciaccioni e Luciana D'Amario.
Prestano servizio nella struttura insieme ad altri tre colleghi.
L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore di Fermo Domenico
Seccia.
La 'Casa di Alice' era a San Benedetto
poi si trasferì a Grottammare nel 2004. Si tratta di un centro
diurno che ospita persone autistiche fra gli 8 e i 20 anni, che
arrivano anche dai comuni vicini. All'inizio fu presentata come il
fiore all'occhiello di un progetto sperimentale.
Doveva integrare i
ragazzi autistici con la realtà esterna con l'ausilio di un
neuropsichiatra infantile, una psicologa e una psicopedagogista.
I carabinieri di San Benedetto del Tronto hanno tolto il coperchio di una storia di incredibile disumanità e arrestano 5 persone. Vittime bambini e ragazzi autistici fra gli 8 e 20 anni che venivano picchiati e tenuti sequestrati in una 'stanza di contenimento. E' questa l'accusa che ha portato in carcere 5 educatori della struttura socio educativa e riabilitativa 'Casa di Alice' a Grottammare. Sono Roberto Colucci, 47 anni, coordinatore della 'Casa di Alice', e gli operatori Rossana Raponi, Maria Romana Bastiani, Susan Ciaccioni e Luciana D'Amario. Prestano servizio nella struttura insieme ad altri tre colleghi. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore di Fermo Domenico Seccia.
La 'Casa di Alice' era a San Benedetto poi si trasferì a Grottammare nel 2004. Si tratta di un centro diurno che ospita persone autistiche fra gli 8 e i 20 anni, che arrivano anche dai comuni vicini. All'inizio fu presentata come il fiore all'occhiello di un progetto sperimentale. Doveva integrare i ragazzi autistici con la realtà esterna con l'ausilio di un neuropsichiatra infantile, una psicologa e una psicopedagogista.
I carabinieri hanno documentato scene
choc con telecamere nascoste all'interno dei locali della Casa di
Alice. Come quelle all'intero ad una “stanza di contenimento”.
Immagini che fa tornare alla mente situazioni prima della Legge
Basaglia che chiuse i manicomi.
Le immagini lasciano sgomenti: si
vede un uomo a torso nudo chiuso dentro, lasciato a terra da solo.
Poi un ragazzino con una felpa che tenta disperatamente di farsi
aprire la porta ma nessuno gli dà retta. Ancora, ad una ragazza
vengono tolti i sandali con la forza. In un'altra stanza, arredata
con tavolinetti e sedie colorate, ogni volta che un ragazzo cerca di
alzarsi in piedi viene afferrato per le braccia e ributtato sulla
sedia.
E il magistrato con i carabinieri spiegano come la 'stanza
di contenimento' e la 'stanza azzurra' venissero utilizzate per
''reprimere o punire la loro vivacità'' dei ragazzi. Addirittura a
volte i ragazzi ''venivano denudati dagli educatori e costretti a
urinarsi addosso''.