Ascoli - Ieri mattina agenti della Digos di Ascoli Piceno
diretta dal Vice Questore Aggiunto Dr. Paolo Amicarelli ha dato
esecuzione a sette perquisizioni locali disposte dalla locale Procura
della Repubblica.
Le attività effettuate si inquadrano in una
complessa realtà investigativa, coordinata dal Procuratore Capo Dr.
Michele Renzo, inerenti reati contro la Pubblica Amministrazione e la
Pubblica Fede commessi da Pubblici Ufficiali.
L’indagine,
attualmente ancora in corso, prende spunto dalla coordinata
cooperazione tra le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero
e la Questura di Ascoli in materia di verifiche sul rilascio della
cittadinanza a cittadini stranieri.
In particolare l’attenzione
degli investigatori della Digos si è soffermata sulle procedure di
riconoscimento di quella particolare forma di cittadinanza acquisita
“iure sanguinis” da stranieri discendenti di cittadini
italiani, fattispecie oggi frequentemente ricorrente in ragione dei
massicci flussi emigratori che interessarono l’Italia soprattutto
nei primi decenni del secolo scorso.
Il monitoraggio di tali
dinamiche ha fatto emergere come numerosi Comuni della provincia di
Ascoli, cui la normativa attribuisce la competenza in materia,
fossero interessati in maniera significativa dal fenomeno con
particolare riguardo alla realtà di Spinetoli.
Le verifiche e le
indagini hanno infatti consentito agli investigatori della Digos di
accertare che presso tale Municipio sono state effettivamente
riconosciute numerose cittadinanze italiane in favore di giovani
calciatori sudamericani, soprattutto di nazionalità uruguayana, con
modalità e tempistiche tali da ingenerare dubbi circa la legittimità
delle relative procedure amministrative, che nel caso di specie,
prevedono anche il rilascio della residenza anagrafica. In tale
contesto sono emerse le figure di F.G. e M.I. responsabile ed
impiegata dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Spinetoli , di L.E.
ex impiegato del Comune di San Benedetto del Tronto e di D’I.V.
procuratore sportivo operante prevalentemente in Abruzzo e nelle
Marche, tutti indagati in stato di libertà per i reati ex artt. 319
“Corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio” e 479
“Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti
pubblici” del Codice Penale.
Le abitazioni dei soggetti, ubicate in
Spinetoli, San Benedetto del Tronto e Giulianova, sono state oggetto
di perquisizione così come l’Ufficio anagrafe del Comune di
Spinetoli con particolare riferimento alla delegazione di Pagliare
del Tronto.
Analogamente si è proceduto nei confronti di una
struttura alloggiativa del medesimo comprensorio ubicata sulla Via
Salaria.
Le perquisizioni hanno consentito agli uomini della Digos di
acquisire notevole mole di materiale e documentazione ritenuto
estremamente importante per il prosieguo delle indagini.
Con il
contributo essenziale del Compartimento della Polizia Postale e delle
Telecomunicazioni di Ancona, si è inoltre proceduto al sequestro di
apparecchiature informatiche ed all’acquisizione del contenuto del
server utilizzato dal servizio anagrafe del Comune.
Tutto il
materiale sarà ora oggetto di approfonditi accertamenti e riscontri
per supportare le indagini che proseguono incessanti. Nella
esecuzione delle attività compiute ieri, caratterizzate da complessa
articolazione, la Digos è stata collaborata anche da personale della
Divisione anticrimine, della Squadra Volante, della Squadra Mobile e
della Polizia Scientifica; per le attività svolte fuori regione
dalla Digos e dalla Polizia Scientifica della Questura di Teramo.