Ascoli - La vicenda legata alla Giornata internazionale contro l'omofobia, che ha visto negare agli studenti l'emanazione di una circolare sul quel tema dalla Preside del Liceo Classico Stabili-Trebbiani di Ascoli Piceno, ha sollevato polemiche e solidarietà di livello nazionale agli studenti.
Ma la storia non è affatto conclusa.
Perché se si volesse eufemisticamente chiamare solo "gaffe" il comportamento della Preside Salvadori, i suoi atteggiamenti successivi, volti esclusivamente a minimizzare l'accaduto, creano di fatto dubbi ancora più profondi sulla compatibilità della dirigente scolastica alla guida di quell'istituto.
La preside Salvadori, infatti, ha rilasciato un intervista ad un quotidiano locale nella quale afferma che gli studenti hanno riconosciuto di avere torto e si sarebbero incontrati lunedì 26 maggio per chiedere scusa alla loro Preside.
Bene, anzi male, questa signora mente sapendo di mentire. E non c'è cosa più grave per un'educatrice che lasciare questo tipo di esempi di vita nei giovani che dovrebbero vedere in lei un riferimento. Così come non dice il vero quando nega di aver pronunciato certi frasi razziste.
Guardate cosa ci scrivono gli studenti: "Purtroppo
la nostra Preside continua a riferire eventi e fatti che non
corrispondono al vero.
Nell’incontro che abbiamo avuto con lei,
presente il Presidente del Consiglio d’Istituto, l'avvocato Cipollini,
che ne può essere testimone, non abbiamo affatto chiesto scusa come
da lei riferito, (non ne abbiamo né il motivo, né l’intenzione
non avendo noi nulla da farci scusare!), ma semplicemente cercato di
suggerire il modo per uscire da questa incresciosa situazione in cui
la Preside ha gettato il nostro Istituto. La Preside ha continuato
nelle sue argomentazioni a far confusione tra omosessualità, sulla
quale ciascuno può esprimere il proprio giudizio, e omofobia che
invece va contrastata senza se e senza ma, come hanno fatto le
Istituzioni e l’Unione Europea.
Appellarsi a regolamenti e
procedure per non accogliere la richiesta di ricordare anche presso
il nostro Istituto "La Giornata Internazionale contro l’omofobia"
promossa non da noi, ma dall’Unione Europea, è segno di scarsa
sensibilità e di scarso rispetto soprattutto alla luce dei
gravissimi episodi omofobi che si sono verificati nel nostro
Paese con violenze e vessazioni varie che in alcuni casi hanno
portato persino al suicidio alcuni nostri coetanei.
Chiediamo,
pertanto, con forza alla Preside di consentire, senza altre
scuse, di formalizzare un documento contro l’omofobia.
Nonostante
i comportamenti incresciosi della Preside, noi rappresentanti siamo
lo stesso disposte a trovare un punto d'incontro per far uscire il
nostro istituto fuori da questa spiacevole situazione".
In tutta questa vicenda c'è un convitato di pietra. Si, il corpo insegnate. I docenti del Liceo infatti, nonostante il dibattito addirittura nazionale che si è sollevato sulla questione, sembrano scomparsi. Quasi che il tema non sia di loro competenza, eppure sono degli educatori. Quasi che gli studenti dei quali scriviamo noi e i nostri colleghi siano a centinaia di migliaia di chilometri di distanza. Ai nostri tempi in quel liceo, il Francesco Stabili di Ascoli Piceno, ci insegnavano il pensiero liberale di Atene, patria della democrazia. L'argomentare dei filosofi greci come Platone e Socrate. Si era in una palestra per allenare la mente ad una vita "lastricata" di grandi ideali. Quelli che hanno gettato le basi per una società moderna ed evoluta. Questa storia offre un'immagine sconosciuta del Liceo classico che conoscevamo. E' avvilente. Insegnanti come Toria, Paoletti, De Felicis, Braska e tanti altri (alcuni di loro sono nella foto) non se ne sarebbero stati con le mani in mano. E ci interrogiamo: esiste ancora quel Liceo?
Ascoli
Piceno,24 maggio 2014
Le
rappresentanti di Istituto Liceo Stabili Trebbiani
Letizia
Di Francesco
Giorgia Ciccarelli
Valentina
Tollis
Claudia Canzian