Veniva quindi contattata la sala operativa della Questura che attivava immediatamente la Volante sul territorio che si recava sul posto. Si precisa che dalla segnalazione all’arrivo del personale sul posto passavano meno di 120 secondi. Proprio questo tempismo sarà fondamentale per la positiva risoluzione della vicenda.
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Scesi dalla macchina gli operatori della volante trovavano tutte le porte della banca chiuse mentre all’interno il locale sembrava assolutamente vuoto, tuttavia dalla vetrata che si affacciava su via Recanati, sbirciando dallo spazio rimasto libero tra due tende tirate, riuscivano a vedere nei locali retrostanti due persone travisate con guanti e parrucca ed il personale della banca fatto stendere a terra.
Scattava
quindi l’allarme per rapina in atto con ostaggi e sul posto
intervenivano subito il Questore di Ascoli Piceno per coordinare
l’intervento, il personale della Squadra Mobile e personale dei
Carabinieri, nel corso dei minuti intorno alla banca si radunavano
quindi svariati equipaggi delle forze dell’ordine.
I
rapinatori, quando capivano di non avere più possibilità di fuga
mandavano fuori un dipendente della Banca per trattare la resa, alle
ore 13.50 circa veniva quindi fatta irruzione nella banca ed
arrestati i rapinatori.
I
due rapinatori, entrambi nati e residenti a Palermo sono Di Mauro
Antonino del 1965 e Ferrara Domenico del 1962. Gli stessi avevano
numerosissimi precedenti specifici per rapina e si stanno svolgendo
indagini per valutare se siano responsabili di altre azioni criminali
nel Piceno.
E’
stato accertato che i rapinatori si erano introdotti in banca in
prossimità dell’orario di chiusura, fingendosi appartenenti alla
Guardia di Finanza ed esibendo una finta placca di riconoscimento
camuffati entrambi con delle parrucche, gli stessi avevano poi
minacciato i dieci dipendenti ed i due clienti presenti in quel
momento nell’istituto con un cutter successivamente recuperato e
posto sotto sequestro.
Gli
stessi, gravati da precedenti specifici e quindi già schedati, al
fine di non lasciare impronte indossavano dei guanti e comunque per
sicurezza avevano con se uno straccio per eliminare eventuali
impronte che avessero lasciato.
Il
loro piano era quello di sequestrare i dipendenti ed il pubblico
presente approfittando dell’orario di chiusura (circa un ora), gli
stessi sarebbero stati infatti legati ed imbavagliati nel retro della
banca nell’attesa che la cassaforte temporizzata si aprisse per
asportare con comodo il contante.
A riprova del loro piano criminale
i rapinatori avevano con sè una valigetta con all’interno una
corda di oltre 5 metri, svariate fascette plastiche per immobilizzare
le persone presenti e due rotoli di nastro adesivo industriale per
chiudergli la bocca ed impedirgli di chiedere aiuto.
Il
tempestivo intervento congiunto delle forze dell’ordine ha impedito
che il piano andasse a buon fine ed i rapinatori nel momento in cui
venivano scoperti erano riusciti ad rubare solo le poche bancone
(circa 700 euro recuperate in tasca di uno dei due malviventi) mentre
avevano già ammucchiato mazzette di denaro per oltre 10.000 euro
prelevate dalle casse e dal bancomat.
Nessuno
fortunatamente è rimasto ferito.