Trenta posti in meno per il taglio dell'Inail provinciale

Trenta posti in meno per il taglio dell'Inail provinciale

Invito pertanto le forze politiche, sociali ed economiche del Piceno ad essere compatte su una battaglia di straordinario rilievo per il futuro e lo sviluppo di questa comunità locale

Ascoli - Il declassamento della sede Inail di Ascoli Piceno, ora ufficialmente inquadrata nella tipologia B e affiliata insieme a Fermo alla sede madre di Macerata (tipo A), comporta quei tagli che i dipendenti dell’Istituto avevano ipotizzato e temuto. Lo conferma, purtroppo, la determina del Direttore generale dell’Inail che ha approvato la distribuzione degli organici per il triennio 2013-2015 con la riduzione del personale piceno a 30 unità e con inevitabili ricadute sulla qualità del servizio offerto all’utenza.
Una logica ferrea di spending review, matematicamente inoppugnabile, ma condizionata da decisioni che, se non vogliamo ritenere inficiate da una discrezionalità marcatamente a favore del territorio maceratese, possiamo definire sicuramente “nuove”.
Il portafoglio utenti della sede di Fermo non era, infatti, mai stato messo in dubbio fosse affiliato alla sede di Ascoli Piceno e, tanto meno, la sede di Macerata aveva mai avuto rapporti lavorativi con essa. Tutti i legami tra le sedi di Ascoli e Fermo fino al 2013, anche dopo quindi la nascita della nuova provincia, sono evidenza storica.
Ciononostante i vertici Inail, come se nulla fosse, hanno preferito creare una grande Direzione Territoriale delle Marche meridionali mettendone a capo Macerata e incrementandone il “portafoglio” con l’aggregazione di Fermo.
Per questo motivo ho inviato una nuova lettera al Direttore Generale dell'Inail dott. Giuseppe Lucibello chiedendo di riesaminare tali tagli per lo status particolare dell’ufficio ascolano, zona di confine, quindi esageratamente distante sia dalla nuova sede dirigenziale sia dal capoluogo regionale, senza considerare il fatto che questa situazione è figlia dell’inopinata e costosissima divisione della provincia. Nella missiva, ho inoltre rinnovato l'invito al dott. Lucibello a visitare gli uffici di Ascoli per rendersi conto di persona dell'assetto e delle problematiche evidenziate.
La vicenda della sede Inail mi da l’occasione per ricordare che uno degli obiettivi futuri dei nostri amministratori locali sarà la difesa degli uffici pubblici: più volte, infatti, dopo l'inopportuna divisione con Fermo, ho denunciato il pericolo del depotenziamento degli uffici statali che hanno competenza provinciale come Prefettura, Comandi delle varie forze di polizia, CCIAA, Catasto, Uffici del lavoro, Inail, Inps e così via. Strutture che per la città hanno rappresentato, e rappresentano, una economia alla pari di un intero comparto industriale ed il cui ridimensionamento potrebbe comportare anche una rivisitazione di servizi e della loro collocazione.
Per questo risulta indispensabile una difesa strenua degli uffici statali già esistenti evitando, come è accaduto recentemente con l’Inail, che essi sia dislocati su altri centri marchigiani, anzi sarebbe prioritario che Ascoli Piceno rappresenti il punto di riferimento dei servizi pubblici delle Marche meridionali come è accaduto per anni.
Ed in questa prospettiva, invito pertanto le forze politiche, sociali ed economiche del Piceno ad essere compatte su una battaglia di straordinario rilievo per il futuro e lo sviluppo di questa comunità locale.