Orsetti evidenzia che “Ascoli Piceno, non è stata affatto dimenticata dalla Regione Marche in quanto è stata indicata dalla stessa Regione tra gli unici tre soggetti regionali che rappresenteranno le Marche e segnalati alla direzione artistica della mostra permanente che occuperà i tre piani del Padiglione Italia all’Expo di Milano (periodo maggio – ottobre 2015, visitatori previsti 21 milioni); è stata indicata, sempre come soggetto dalla Regione Marche al MiSE, per il catalogo che sarà realizzato dal Ministero sull’Italia e sui luoghi significativi del Paese; è stata poi inserita dall’Enit, previa intesa con le regioni, tra le piazze italiane utilizzate per promuovere l’Expò all’estero”.
Orsetti evidenzia inoltre, che “i criteri di scelta posti dal Ministero, sinteticamente, sono stati i seguenti: bacino di utenza di massimo 200 mila abitanti, presenza di tipicità alimentari da valorizzare, possibilità di creare un’offerta non solo agroalimentare (il tema dell’Expo, ricordiamolo, è Nutrire il pianeta, energia per la vita), ma anche di livello turistico culturale, rilevante presenza di turisti stranieri agli eventi culturali. Dei cinque avvenimenti, due sono stati scontati sin dall’inizio ed erano: il Forum economico Internazionale Italia-Emirati Arabi Uniti, da realizzare nel corso dell’Endurance Life Style 2014, sul tema “From Milano 2015 to Dubai 2020 – our vision, our future”, deciso dal Primo Ministro Letta in accordo con lo Sceicco Al Maktoum in occasione della visita di febbraio scorso a Dubai, stante il memorandum di cooperazione sottoscritto in quella sede tra Expo Milano ed Expo Dubai; l’edizione di Tipicità (marzo 2015), da 25 anni vetrina dei prodotti agroalimentari regionali, collocata quasi a ridosso dell’inaugurazione dell’Expo (1 maggio 2015). Di concerto con l’ANCI, si è deciso di optare anche per i due Festival Lirici (Sferisterio e Rossini Opera), in quanto più di ogni altro evento culturale sono rappresentativi della cultura musicale ed artistica e della qualità della offerta culturale regionale. Inoltre, in entrambe i casi, rilevantissima è la presenza di spettatori stranieri.
Per la quinta iniziativa è stato scelto il Festival del Pesce Azzurro “Anghiò” di San Benedetto del Tronto, in quanto, tra i prodotti per la nutrizione anche il pesce e l’attività ittica ad esso legata ha una sua particolare rilevanza. La flotta peschereccia del luogo è una delle più importanti del Mediterraneo, la seconda d’Italia. Il pesce azzurro è un prodotto tipico dell’Adriatico. Inoltre, c’è stata anche una decisione amministrativa che ha fatto propendere la decisione per San Benedetto del Tronto anziché Ascoli Piceno (Fritto misto all’Italiana), quella che quest’ultima, collocata tra il 25 aprile ed il 4 maggio, era antecedente ai tempi dell’Accordo di Programma Regione-Dipartimento Coesione Territoriale, ancora oggi in discussione e rischiava pertanto di venire esclusa a priori. Anghiò si realizzerà invece a luglio e per, tale data, l’Accordo di Programma sarà senz’altro definito”.
Inoltre, continua Orsetti, “nel progetto presentato dalla Regione Marche, l’iniziativa di valorizzazione del prodotto tipico (in questo caso il pesce azzurro) è soltanto un riferimento gastronomico, mentre l’offerta culturale è tutta incentrata su Ascoli Piceno e sui suoi contenitori culturali, a iniziare dalla Pinacoteca Civica e le risorse che saranno destinate a questa, come alle altre tre iniziative, serviranno solo in parte a potenziare l’evento di riferimento, ma saranno utilizzate soprattutto per promuovere l’offerta dei territori e l’Expo stessa. Questa impostazione, ripeto, oltre che condivisa da ANCI Marche, è stata approvata alla unanimità dal Coordinamento regionale Expo, dove siedono anche i rappresentanti delle istituzioni e delle rappresentanze economiche, nella seduta di ieri, 19 maggio”.
La città di Ascoli Piceno ed il suo territorio, conclude Orsetti, “non sono stati finora assolutamente penalizzati dalle scelte operate in ottica Expo, e qualora qualcuno lo si sentisse, c’è tanto spazio e moltissime opportunità ancora, che non riguardano solo le istituzioni pubbliche, ma il tessuto socio economico e culturale del luogo”.