Il saluto del sindaco Castelli al Vescovo D'Ercole

Il saluto del sindaco Castelli al Vescovo D'Ercole

Castelli: La cosa che ci fa più piacere è che egli provenga dall’Aquila, una cittadina ferita ma che è riuscita a risollevarsi, grazie anche all’amore di quest’uomo

Ascoli - Emozione, gioia e speranza. Questi probabilmente i sentimenti provati dalla festante folla che ha accolto ieri sabato 10 maggio 2014 in piazza Arringo il nuovo vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole. Il suo vescovato inizia già con una particolarità: è il primo vescovo del nuovo millennio della cittadina turrita, visto che il compianto suo predecessore Silvano Montevecchi venne eletto nel 1997.
A questo storico appuntamento hanno partecipato il sindaco Guido Castelli, il presidente della provincia Piero Celani e la maggior parte dei sindaci della diocesi.
Siamo veramente contenti e gioiosi nell’accogliere il nuovo vescovo – dice il sindaco Guido Castelli – un uomo dalle profonde radici cristiane come noi ascolani. Ma la cosa che ci fa più piacere è che egli provenga dall’Aquila, una cittadina ferita ma che è riuscita a risollevarsi, grazie anche all’amore di quest’uomo. Quindi auguro a Monsignor Giovanni D’Ercole che Dio e la Madonna lo protegga, e che Sant’Emidio la guidi in questo nuovo cammino. E  concludo in dialetto dicendo Ieme annanze”.
Sono commosso, mi sono sentito subito abbracciato dal calore e dall’amore della gente ascolana – dichiara il vescovo Giovanni D’Ercole – assolverò al mio compito con grande impegno, ma soprattutto con tanta umiltà. Per anni ho collaborato con Giovanni Paolo II e lui in qualunque posto del mondo arrivava baciava il terreno. Allora anche io voglio baciare il pavimento di questa splendida piazza in segno di profondo rispetto e gratitudine nei confronti dei cittadini ascolani”.  
Il neovescovo piceno è entrato in un Duomo gremito alle 17, ha celebrato la Santa Messa e ha visitato la Cappella del Santissimo Sacramento, la Cappella della Madonna delle Grazie, e la Cripta di S.Emidio dov’è custodita la tomba di Monsignor Silvano Montevecchi.