"Secondo
diverse testimonianze, che si basano su rilievi de visu e
fotografici, - scrive Italia Nostra delle Marche - sarebbe in corso un ulteriore ampliamento delle aree di
escavazione alla cava della Gola della Rossa. In particolare è stato
segnalato un ampliamento nella parte più alta della stessa con
invasione dell’ area del parco della Gola della Rossa, al cui
interno essa si trova (vedi foto allegata foto).
Sulla
Gola della Rossa insiste un vincolo paesaggistico in base alla
L.1497/39 ed al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, un vincolo
regionale come area floristica protetta ed un vincolo idrogeologico,
nonché due vincoli europei come aree SIC e come Zona di Protezione
Speciale.
Tutto attorno al limite delle escavazioni si estende il
territorio protetto del Parco della Gola della Rossa e della Gola di
Frasassi.
Dopo
le prime contestazioni degli anni ‘80 e l’apposizione dei vincoli
paesaggistici nel 1985, la prosecuzione delle attività fu
autorizzata nel 1990 dalla Regione Marche solo come progetto di
“recupero
ambientale”.
Nel 2007 è stato approvato un progetto di trasferimento
dell’attività da “cielo aperto” in galleria (come previsto dal
Piano Provinciale delle Attività Estrattive), a cui non si è dato
ancora seguito dopo ben 8 anni!
Nel
2009 sono state attivate due sanzioni amministrative per
l’escavazione non autorizzata di mc. 67.332 con una multa di € 2
milioni e 215.222,80 per la cava Gola della Rossa e di mc.10.088 con
una multa di € 331.895,20 per la cava della FATMA.
In
base alla Legge
regionale 1 Dicembre 1997, n. 71
“Il
calcare massiccio con purezza superiore al 98 per cento, quale quello
della Gola della Rossa dovrebbe essere utilizzato esclusivamente
per segmenti di mercato ad elevato valore aggiunto, quali industrie
chimiche ed affini” ma
anche su
questo aspetto vi sono critiche sulla autorizzazione rilasciata dalla
Provincia di Ancona all’utilizzo anche per segmenti di mercato
senza alcun valore aggiunto (es. produzioni
di conglomerati cementizi e conglomerati bituminosi etc).
Inoltre
la persistenza dell’attività a cielo aperto pone seri dubbi sulla
volontà delle aziende interessate di voler effettivamente proseguire
l’attività in galleria.
Esistendo
quindi, a nostro parere, tutte le motivazioni e più di un
precedente, Italia Nostra Marche ha richiesto ai numerosi Enti
deputati alla sorveglianza di attivarsi con tutta la sollecitudine
del caso per accertare la reale situazione.
In
tal senso è stata rigirata apposita segnalazione alla Provincia di
Ancona, al Corpo Forestale dello Stato, al Presidente dell’Ente
Parco Gola della Rossa, al Sindaco di Serra San Quirico, alla Regione
Marche perché provvedano con urgenza a verificare la situazione e la
presenza dei denunciati sconfinamenti".