Sanità, chiesto il rinvio a giudizio per Milani e medici del Mazzoni

Sanità, chiesto il rinvio a giudizio per Milani e medici del Mazzoni

Il Gip Rita De Angelis ha ordinato un'imputazione coatta al Pm con la richiesta di rinvio a giudizio per abuso d'ufficio del dirigente Cesare Milani e di alcuni medici della sanità ascolana in concorso tra loro

Scaturisce da un'imputazione coatta la richiesta di rinvio a giudizio per presunto abuso d'ufficio del dirigente Cesare Milani e di alcuni medici della sanità ascolana in concorso tra loro. Si tratta di una vicenda del 2009. A quell'epoca non c'era ancora l'Area Vasta 5, ma la Zona Territoriale 13.
A conclusione dell'indagine il pm Umberto Monti aveva chiesto l'archiviazione del caso, ma il Gip Rita De Angelis ha imposto al Pubblico ministero di chiedere il rinvio a giudizio degli indagati.
L'esposto che avvia l'inchiesta pone l'accento sul fatto che l'amministrazione della Zona Territoriale 13, nell'emanare un bando pubblico per inserire un professionista nel servizio Emergenza 118 dell'ospedale Mazzoni, non aveva scritto tra i requisiti obbligatori per ricoprire quelle funzioni che occoresse l'attestato di idoneità per specifiche attività mediche nel settore dell'emergenza, com legge prescrive.
E quello stesso ruolo, per gli inquirenti, era già svolto da circa due anni e a tempo determinato da soggetto non idoneo per mancaza di requisiti.
Secondo la denuncia, la Zona Territoriale 13 avrebbe dovuto indire un concorso pubblico per un posto a tempo indeterminato, invece ha dato il placet per la continuazione del tempo determinato senza la necessaria idoneità di legge per quell'incarico professionale.
La denuncia alla Procura della Repubblica viene presentata da un medico che si ritiene penalizzato poiché la sua domanda per ricoprire quel ruolo è definita inammissibile dalla Zona Territoriale 13, nonostante il professionista in questione avesse specifiche professionalità e attestazioni nel settore della medicina d'emergenza.