Ascoli Piceno, 11 aprile 2014 - Condanna esemplare del Tribunale di Ascoli Piceno nei confronti di P.R., un noto imprenditore di
Comunanza (AP) che nel novembre 2013 è stato sorpreso, dal personale
Forestale di Comunanza, a smaltire illegalmente sette fusti contenenti
olio industriale, un rifiuto classificato come pericoloso. I fusti erano stati abbandonati in fondo ad un fossato
poco lontano dal centro industriale di Comunanza (AP), in località
Villa Pera, a circa 100 metri dal fiume Aso, con pericolo di
contaminazione delle acque e della fauna ittica presente.
I Forestali di Comunanza,
nel novembre 2013, grazie ad una certosina attività investigativa hanno rilevato in zona Santa Maria, in
prossimità di un capannone industriale, alcune strisciate di materiale
liquido oleoso. Le ricerche hanno condotto all'identificazione del titolare della struttura.
All'interno del capannone gli agenti della Forestale hanno trovato un fuoristrada di
colore grigio. L'esame dell'autovettura faceva notare subito nel cassone evidenti tracce di liquido oleoso ancora "colante".
Nel capannone sono stati trovati altri bidoni della stessa marca di quelli scoperti a poca distanza dal'Aso. Così i Forestali hanno immediatamente provveduto
al sequestro dell'area e alla perquisizione del capannone.
Il proprietario è stato subito denunciato all'Autorità Giudiziaria per abbandono di
rifiuti pericolosi nel suolo e nell'alveo di un corso d'acqua.
Dopo
l'immediata convalida degli atti di perquisizione e sequestro, da parte
della Procura di Ascoli Piceno, non si è aspettato molto per l'atto
finale. Il Tribunale di Ascoli, infatti, ha depositato la sentenza di
condanna inequivocabile.
Dalle indagini della Forestale di Comunanza, che ha
provveduto, in sicurezza, anche al recupero dei fusti, emerge che la
crisi economica ha reali e serie ripercussioni anche a livello
ambientale: la chiusura delle aziende e la mancanza di commissioni porta
al conseguente abbandono delle aree produttive favorendo fenomeni di
inquinamento e degrado dei contesti del nostro territorio dovuto al
mancato smaltimento di rifiuti.
Situazioni congiunturali che comunque non giustificano chi compie un vero e proprio attentato al nostro paesaggio con possibile inquinamento delle acque. E' quindi rimarchevole la tempestività e l'attenzione istituzionale, a partire dalla Forestale, che vengono attivate in casi come questo. Un esempio che speriamo sia da deterrente per altri soggetti che abbiano maturato certe intenzioni illegali.