Francesco Ameli: «Dehors, un pasticcio all'ascolana»

Francesco Ameli: «Dehors, un pasticcio all'ascolana»

Aspre le critiche al sindaco di Ascoli, Guido Castelli

Ameli critica duramente il sindaco sulle colpe che lo stesso ha dato ai commercianti durante il  consiglio comunale: "Secondo Castelli i negozianti non si sarebbero attenuti alle disposizioni: ma  quali sarebbero questi criteri? Come spesso accaduto in consiglio comunale, il sindaco Castelli si è arrampicato sugli specchi senza dare risposte soddisfacenti all’interrogazione presentata. Al  contrario ha preso di mira i commercianti, con motivazioni alquanto discutibili, tirandosi  completamente fuori dalla questione. Rimane difficile pensare che gli esercenti abbiano  Investito somme ingenti senza alcuna garanzia su una eventuale permanenza delle strutture di tipo dehors, soprattutto in un periodo di crisi congiunturale come quello attuale. Oltre i vizi di  legittimità stessa della delibera, l’amministrazione con il suo solito fare “pressapochista” è riuscita a  fare qualcosa di unico.

Il risultato è che ora ci si ritrova con la seconda piazza della città con  quattro strutture poste sotto sequestro. Doppia beffa per i commercianti, che hanno investito, fatto  assunzioni e ora si ritrovano anche colpevolizzati dal sindaco che ha mostrato di non saper gestire  la questione ma soprattutto di non riuscire una volta che il danno è stato fatto a porre rimedio con  responsabilità e non soltanto con l'intento di lavarsene le mani.

Chi ha investito importanti quantità di denaro rischia di avere una condanna penale insieme al  rischio di l’investimento economico fatto. Se il privato ha avuto come interlocutore l’amministrazione comunale, chi se non quest’ultima  doveva informare commercianti e soprintendenza della volontà di istituire strutture di tipo dehor?  Chi se non il comune poteva evitare questo “pasticcio all’ascolana” con una regolamentazione seria? Pensate ad una piazza con strutture armoniche ed “a norma”. Pensate a quanto lavoro si  sarebbe potuto creare!

Ora c’è bisogno dell’impegno di tutti per far si che si possa arrivare ad una soluzione, visto che allo stato attuale, c’è il rischio che per una leggerezza amministrativa si perdano investimenti, posti di  lavoro e a causa del sequestro le strutture rischiano di rimanere vuote ad occupare la piazza per molto tempo.

Il sindaco anche in consiglio comunale ha citato Firenze. Castelli, essendo toscano, dovrebbe  conoscere come mai nel capoluogo fiorentino non ci siano stati problemi di autorizzazioni. Come  da buona prassi, l’amministrazione fiorentina ha concordato prima con la soprintendenza e poi con  i cittadini le strutture da realizzare nel centro storico. Il nostro ruolo è informare su quali sono buone prassi amministrative. La nostra proposta non fu presa in considerazione, ed i risultati ora sono purtroppo sotto gli occhi di tutti. Noi siamo favorevoli  a ciò che rivitalizza il nostro centro storico e le attività in esso presenti, ma appunto per questo,  onde evitare che provvedimenti degenerino, riteniamo che queste cose debbano essere concertate".