«In relazione ai recenti articoli apparsi sulla stampa locale inerenti il procedimento di bonifica del sito ex SGL Carbon ora Restart, si precisa quanto segue:
Il ruolo dell’ARPAM, come da Legge istitutiva (L.R. n. 60/97), è di esclusivo supporto tecnico-scientifico agli Enti preposti ai vari procedimenti amministrativi. Nello specifico, nell’ambito dell’iter procedurale relativo al sito ex SGL Carbon, attivato ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06, ARPAM ha formulato osservazioni e valutazioni tecnico-ambientali sui documenti sinora presentati dalla Restart.
In particolare, in merito all’Analisi di rischio sanitario-ambientale trasmessa dalla Restart solo a giugno 2013, ARPAM ha espresso le dovute osservazioni tecniche sulla base delle quali la Conferenza dei Servizi del 22/07/2013 ha richiesto integrazioni alla documentazione presentata.
La società Restart ha trasmesso il documento integrativo il 13 agosto 2013, cui hanno fatto seguito le osservazioni tecniche di ARPAM. Il 27 agosto 2013 la Conferenza dei Servizi, convocata per la valutazione del documento integrativo di cui sopra, su decisione degli Enti preposti, ha sospeso il procedimento, in attesa di specifico parere da parte del Ministero dell’Ambiente, richiesto dal Comune di Ascoli Piceno in qualità di Ente responsabile del procedimento, mirato ad avere indicazioni autorevoli sulla possibilità di procedere ad una bonifica meno gravosa rispetto a quella che scaturiva dalla asettica applicazione della normativa.
In attesa di tale parere, a tutt’oggi non pervenuto, a seguito di incontri tenutisi in Regione nei quali si è convenuto che ciascun Ente si attivasse per quanto di competenza, ARPAM ha interessato l’Istituto Superiore di Sanità nella persona del Direttore, chiedendo indicazioni tecniche in merito. L’ I.S.S. ha inviato il parere il 20 dicembre 2013 che ARPAM ha trasmesso integralmente al Comune di Ascoli Piceno.
Nella Conferenza dei Servizi del 21/01/2014 ARPAM si è limitata a rappresentare le modalità della richiesta formulata all’ISS e ad illustrare il contenuto delle indicazioni ricevute. Rispetto a quanto già espresso da luglio 2013, ARPAM nell’occasione non ha formulato “proposte” né ha richiesto “studi aggiuntivi”, né trattasi di “ulteriore tassello mai venuto a galla prima, spuntando fuori solo ora” come erroneamente riportato negli articoli di stampa recenti».