Il dipartimento regionale della Protezione civile ha concluso la ricognizione da presentare alla presidenza del Consiglio dei Ministri per richiedere lo stato di emergenza. Comuni e Province hanno inviato le segnalazioni raccolte sul territorio e trasmesso la documentazione alla Regione. Le spese evidenziate non tengono conto dei problemi creati dalla nuova allerta meteo del fine settimana, ma fotografa la situazione al 25 novembre scorso. Complessivamente si sono spesi 3 milioni e 416 mila euro nella fase emergenziale e per le somme urgenze, mentre i danni evidenziati ammontano a 227 milioni e 694 mila per quanto riguarda il ripristino dei corsi d’acqua, della viabilità, dei beni immobili e delle infrastrutture. I privati segnalano danneggiamenti per 13 milioni e 526 mila euro, le attività produttive (escluse quelle agricole) per 13 milioni e 365 mila euro.
“Le avverse condizioni meteo del mese scorso hanno inferto ferite profonde al territorio, alle infrastrutture e alle attività produttive – sottolinea il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – La macchina dei soccorsi ha funzionato bene e tutto il sistema della protezione civile è stato all’altezza della situazione. Ma l’entità e la durata delle precipitazioni hanno lasciato una scia di devastazioni che richiedono l’intervento dello Stato per poter assicurare un rispristino delle infrastrutture e delle attività compromesse.
Ci attiveremo subito a Roma per sollecitare un pronto recupero, tenendo comunque conto che anche in queste ore la situazione presenta criticità per le nuove perturbazioni” in atto. Sulla base delle segnalazioni ricevute dal territorio, Spacca evidenzia come “i minori danni complessivamente stimati nell’Ascolano e nel Fermano, rispetto ad altre zone marchigiane, consentono di affermare che i lavori eseguiti dopo l’alluvione del 2011 (che ha principalmente compromesso queste due province), hanno permesso, almeno per ora, di contenere gli effetti dell’ultima ondata di maltempo, a dimostrazione dell’importanza della messa in sicurezza del territorio che rappresenta non una spesa, ma un investimento che necessita di risorse adeguate che solo lo Stato può garantire”.