Aggressione in consulta

Aggressione in consulta

Una sana politica che lo scorso martedì è sfociata in atti di violenze barbariche: sputi, schiaffi, capelli strappati. Un'aggressione esasperata all'assemblea per le elezioni del Presidente alla Consulta ad Ascoli Piceno. Così un rappresentante del Liceo Scientifico Rosetti è stato importunato da membri del Blocco studentesco a causa di allusioni antifasciste. “Venivano da fuori.
All’improvviso li ho visti prendere il ragazzo in disparte “ tu vieni con noi”. All’inizio ho pensato fosse uno scherzo innocente tra amici, ma poi la situazione è degenerata.” racconta uno dei testimoni.
Un “Bella Ciao” di troppo? Se inneggiare una lode al partigiano è diventato un insulto, allora dovremmo rinnegare anche il giorno della liberazione, dovremmo erigere un muro davanti a questi grandi del passato che tanto ci hanno fatto onore. Ora - lasciando ai veterani ed ai libri di storia le battaglie gloriose e i sacrifici lodevoli - si tratta obiettivamente di un episodio sconcertante, quasi a ricordare quegli anni di Piombo che tanto hanno lasciato il segno negli animi dei nostri “vecchi”. Parliamo dunque di intolleranza ideologica?
Se davvero è stato l'istinto di una giustizia “self-made” ad aver spinto quei ragazzi del Blocco ad agire, inutile cercare moventi o giustificazioni valide. “Sappiatelo, io non difendo P. solo perchè è un amico che conosco da tanto, ma perchè oggi, veramente, ho assistito ad uno spettacolo indecente, che aveva come protagonisti individui che hanno, in quel preciso istante, sfiorato la bestialità.”, questa la dichiarazione di un amico della “vittima” su Facebook, profondamente amareggiato in particolare dalle polemiche scaturite sul web.
Dal lato opposto il Blocco afferma che “non c'è stata nessuna aggressione, solo un alterco verbale” si difende procacciando pretesti di natura faziosa, accusando La Fenice di celare il proprio stampo sinistroide sotto un alone di neutralità apartitica.
Mossa pericolosa, compiuta probabilmente in extremis, che potrebbe tornare indietro come un boomerang e colpirli all'improvviso.
Che ci siano stati affronti in precedenza? Questo è quasi certo, ma sicuramente di entità minore e poi, si sa, gesti del genere non fanno altro che vanificare ogni buon proposito.
Purtroppo, come in ogni disputa, il rischio è quello di sfociare in inutili quisquilie in cui ciascuno mette sul piatto della bilancia e fa il calcolo delle reciproche colpe al milligrammo. Gravosi sprechi di tempo prezioso, questi: in ogni caso si perde di vista ciò che dovrebbe essere il traguardo di un percorso comune per la costruzione di una futura società civile. Forse non ci rendiamo conto che invece di mettere insieme le basi di un cambiamento radicale stiamo reiterando gli errori delle scorse generazioni, errori che hanno portato all'attuale sfacelo.