Massimo Forlì, presidente della sezione Turismo di Confindustria, ha analizzato le risposte dei 38 operatori che hanno sancito un decremento del 17 per cento nel fatturato.
Dati che sono in contrasto con quelli forniti dall'Osservatorio regionale. Fatto scontato per gli operatori che quest'ultimo sia poco attendibile. Dalla montagna al mare la flessione è trasversale a tutte le attività del settore (hotel, residence o country house). «Nonostante questa situazione siamo arrivati – dice Forlì - al 300 per cento nei costi di gestione per la sicurezza e l'antincendio sulle piscine. Una legge regionale del 2012 pretende addirittura che vengano allargati gli spazi del solarium in certi casi. Che c'entreranno con la sicurezza?
dobbiamo ringraziare i sindaci che hanno superato questa imposizione assumendosi proprie responsabilità». I dati in negativo sono chiari: nessuna riqualificazione energetica effettuata, nessun intervento di ristrutturazione sulle camere, dimezzati gli interventi per migliorare la qualità delle strutture ricettive. Non cambia nelle prenotazioni: il 60 per cento degli operatori dichiara un un peggioramento, il 35% dichiara stabilità, il 5% dichiara invece un aumento. E' luglio il mese nero: l'85% degli operatori dichiara un peggioramento. Ad Agosto si recupera solo per il 30% è negativo.
Stessa solfa sugli arrivi di maggio e giugno con situazioni meteorologiche avverse. Regge rispetto a quello costiero il turismo all'interno del Piceno: Festival dell'Appennino, Fritto Misto e ItaliaCamp aumentano le presenze. «C'è un Piceno a due velocità – dice Massimo Forlì – ma ora il nostro slogan, quello delle nostre strutture deve essere quello della qualità. Per essere competitivi e attrarre un maggior numero di turisti. Dobbiamo aumentare i servizi offerti. Va in questo senso la convenzione sottoscritta con la cooperativa “Infermieri H24”. Si tratta di infermiere e infermieri laureati e iscritti all'Ipavsi».
Si tratta di una cooperativa sociale finalizzata all'assistenza domiciliare.
Gli hotel del Piceno possono convenzionarsi e fornire ai propri clienti un servizio in più che possa rendere più serena la loro vacanza e quella dei familiari. Gli albergatori possono adottare due abbonamenti da 50 o 100 euro al mese con prestazioni maggiori in base al maggior costo mensile. Si tratta di attività nel campo infermieristico come prelievi del sangue ad esempio. Probabilmente si tratta del primo caso di convenzione di questo tipo in Italia.