Era in casa la sera prima ma, evidentemente durante la notte per raggiungere gli amici, si era allontanata e non riuscivano proprio a contattarla. Ricevevano un sms chiarificatore che voleva tranquillizzarli e spiegare il gesto, ma il papà e la mamma erano comunque giustamente preoccupati.
I Carabinieri di Porto Potenza Picena, in attuazione del Piano Provinciale per la ricerca delle persone scomparse, coordinate dalla Compagnia di Civitanova Marche e dall’Ufficio Territoriale del Governo di Macerata, hanno allargato lo spettro di controlli a tutti i luoghi che la giovane ragazza poteva frequentare. A fornire quel patrimonio informativo essenziale per gli approfondimenti nei luoghi d’interesse un popolare social network. I militari dell’Arma, dalle pagine di Facebook, hanno estrapolato profili ed informazioni di tutti quei giovani che potevano sapere qualcosa della loro “amica di rete” e sono risaliti ad alcune sue conoscenze. Foto, profili, info e post in bacheca hanno fornito ai militari guidati dal maresciallo Salvatore Artese, della Stazione di Porto Potenza Picena, quella serie di indizi indispensabili. Trovata, in poco meno di 6 ore, a casa di un coetaneo di Sant’elpidio a Mare dai carabinieri della locale stazione che, sulla base delle puntuali indicazioni fornite dalla centrale operativa della Compagnia di Civitanova integrate dalle investigazioni della Stazione di Porto Potenza, hanno potuto “bussare alla porta giusta”, ritrovare la ragazzina e, soprattutto, tranquillizzare i genitori che hanno potuto riabbracciare la figlia in poco tempo. SI era effettivamente trattato di un allontanamento volontario, non oggetto di costrizione alcuna, risoltosi comunque velocemente.
Non è la prima volta che il popolare social network è utile alle investigazioni dei carabinieri della compagnia di Civitanova Marche e della Stazione di Porto Potenza Picena. Tre anni fa, una rapina in danno di un supermercato della cittadina rivierasca fu approfondito da alcune foto dei profili di Facebook e vennero individuati i due giovani autori, un ragazzo ed una ragazza, le cui foto erano state trovate dai militari dell’Arma in rete.