Nella splendida cornice di San Salvatore in Lauro a Roma, Urbino si è presentata, illustrando ragioni e peculiarità della propria candidatura.
“Urbino è il Rinascimento, Raffaello, il made in Italy.
Urbino è il simbolo di una nuova utopia che vuole ispirare una rinascita culturale dell'Europa, come accadde cinque secoli fa”, ha ri-cordato il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che ha aggiunto: “Urbino è la Città ideale, una delle più alte espressioni dell’ingegno dell’uomo, sintesi perfetta di arte, scienza, filosofia.
Urbino e le Marche, hanno quindi la potenzialità per vincere la sfida e diveni-re Capitale europea della Cultura 2019.
Un progetto sicuramente ambizioso, che la Regione Marche ha promosso nella consapevolezza delle straordinarie potenzialità che possiede questa meravigliosa città, culla del Rinascimento e di ogni forma di arte.
Con noi credono e investono energie in questo progetto, personalità piene di passione e visione utopica.
A partire dal presi-dente del Comitato promotore Jack Lang per arrivare, tra gli altri, al premio Nobel Luc Monta-gnier, al Maestro Ennio Morricone, alla giornalista Helene Cooper, allo scrittore Umberto Eco.
La nostra identità regionale, la ricchezza culturale delle nostre città, l’immagine che Jack Lang e gli altri componenti del Comitato proiettano su questo progetto, ci consentiranno di arrivare al 2015, anno in cui avverrà la selezione, con un programma forte e convincente che potremo concretizzare nei quattro anni successivi”.
A sostenere il progetto di Urbino è scesa in campo una squadra formidabile di sostenitori, guidati da Jack Lang, già ministro alla Cultura del Governo Mitterand, convinto che Urbino e le Marche intere possano incarnare una nuova visione del mondo e dell’uomo.
“Nella società attuale, segnata da eccessi di individualismo e competizione come tratti costitu-tivi della globalizzazione, il valore simbolico di Urbino può indicare, allusivamente, la via di un riscatto, può servire a generare una nuova ‘utopia concreta’”.
Afferma Lang, che chiarisce: “Se è legittimo oggi interrogarsi sui caratteri della nostra civiltà che sembra patire un declino, una perdita di valori, la storia di Urbino può ispirare un nuovo Rinascimento: un nuovo modello di vivere comune, una nuova idea di collettività aperta e solidale, una nuova idea di cittadino: li-bero, eguale per genere e provenienza; un nuovo bisogno di bellezza.
Urbino, capitale europea della cultura, è il faro di una regione plurale e diversa, le Marche, che intende rafforzare la propria identità.
Nelle Marche la cultura si respira ovunque: in ciascuno dei suoi borghi e villaggi, nei mille teatri e musei, nelle chiese, nei sapori della sua straordinaria cucina e nel paesaggio”.
Condividendo questa visione, che Lang ha raccolto in un “Manifesto per la Candidatura di Urbi-no”, alcune autorevoli personalità hanno aderito al Comitato promotore a sostegno della Can-didatura di Urbino a Capitale Europea della Cultura per il 2019, formato da intellettuali di livello internazionale e rappresentanti del mondo dello sport e dello spettacolo, che vanta già cento adesioni.
Nomi di primissimo piano quelli che hanno dato il proprio supporto e che – impossibile citarli tutti – vedono in campo, tra gli altri: il premio Nobel Luc Montagnier; il Maestro Ennio Morricone; la giornalista Helene Cooper e il due volte premio Pulitzer, Bob Marshall; lo scrittore Umberto Eco; i premi Oscar, Dante Ferretti e Vittorio Storaro; gli attori Vanessa Redgrave, Luca Zingaretti, Virna Lisi, Neri Marcorè e Cesare Bocci; gli sportivi Valentino Rossi, Filippo Magnini, Giovanna Trillini ed Elisa Di Francisca.
Concepito come uno strumento di dialogo tra i cittadini europei, il programma “Città europee della cultura” è stato lanciato nel 1985 dal Consiglio dei Ministri, su iniziativa dell’allora ministro greco della Cultura Melina Mercuri anche con la partecipazione del ministro della cultura francese Jack Lang.
Nel 1999 l’iniziativa è stata ribattezzata “Capitali Europee della Cultura” e finanziata nell’ambito del Programma Cultura 2000; nello stesso anno sono state introdotte nuove procedure di selezione che, di anno in anno, assegnano la candidatura a uno o più Paesi.
Secondo questo nuovo criterio di assegnazione, nel 2019 il titolo di Capitale Europea della Cultura sarà aggiudicato a una città italiana e ad una bulgara.
E, durante la cerimonia odierna, è stato siglato un protocollo di intesa fra le città di Urbino e Sofia, alla presenza di Malina Edreva, Assessore alla Cultura della capitale bulgara.
“Perché Urbino? Perché Urbino è qualcosa di speciale.
Urbino rappresenta l’Italia più autentica e nel contempo incarna il “sogno europeo”, nella migliore delle accezioni – commenta Franco Corbucci sindaco di Urbino.
“Abbiamo il giusto bagaglio culturale, lo spirito del Rinascimento, il paesaggio che si trova nei dipinti di Piero della Francesca e un’architettura ispirata dai concetti della “Divina Proporzione”.
Ma Urbino non è solo la città di Raffaello e di Federico da Montefeltro.
E’ un vivace “Campus” pieno giovani, un Sito Unesco con attorno un territorio eccezionale, un luogo lontano da ogni processo di invecchiamento.
A Urbino abbiamo studenti e docenti che arrivano da tutta Europa e da tutto il Mondo.
Questa comunità è una sorta di spontaneo “Incubatore culturale europeo”.
Qui si respira quotidiana-mente “l’aria” dell’Europa.
Siamo un “laboratorio” vero e funzionante.
Un luogo che grazie ai tanti ragazzi e ragazze che ci vivono e studiano, a chi lavora nel settore della Formazione, alle Istituzioni Culturali, al mondo delle imprese, alle Amministrazioni territoriali, ha la giusta energia per rappresentare l’Europa dei prossimi anni.
Ecco perché Urbino, assieme alle Marche, si candida a essere la Capitale della Cultura Europea 2019”.
Se il titolo di Capitale europea della cultura sarà assegnato a Urbino, per l’intero anno 2019 sono previsti eventi, iniziative, spettacoli, mostre e buone pratiche che porranno la città marchigiana al centro dell’intera scena culturale europea.
La candidatura è solo l’inizio di un percorso, in cui la visione e le ambizioni si concretizzeranno, offrendo un immagine nuova della città di Urbino, all’interno del contesto culturale europeo.