Allegri, è la pastorizia il futuro dell'ex area Carbon

Allegri, è la pastorizia il futuro dell'ex area Carbon

Ci pensa Gaspari di Restart a fare chiarezza su bonifica, sostenibilità economica e sviluppo etico

Così, seppure i programmi di realizzazione edilizia all'interno dell'area, dettati dalle linee guida iniziali scaturite dai tavoli istituzionali, potrebbero essere perfezionati, discussi, quando l'ingegnere Rolando Mariani arriva a teorizzare un parco urbano di 24 ettari si capisce subito che si è di fronte all'utopia.
Via il Polo scientifico e tecnologico, via lo sviluppo futuro.
Dunque il destino del capoluogo piceno deve essere forse quello legato alla pastorizia?
Un'economia fondata su latticini arrosticini e pecora in callara?
Per carità, l'idea della riscoperta di una neo civiltà bucolica potrebbe essere un'originalità (sic!).
E già vediamo frotte di giovani pastori e pastorelle affollare il Meletti e piazza del Popolo.
Proficui scambi culturali con Scozia e Nuova Zelanda. Gare internazionali di tosatura da far rabbrividire la Fiera di Castel di Lama.
Allestimenti espositivi con stand di Scottish Blackface e Merino a go go. Un convegno su “Pastorizia in rete: Castelluccio, Aviemore, Wanganui e area Carbon”.
Bene, ora non copiate questa idea, non siamo sicuri che il suo business plan possa funzionare.
Un parco urbano da 24 ettari potrebbe far leva sulla realtà di “Marche regione più longeva d'Italia”. Diventiamo la capitale degli anziani e … delle badanti. Reddito sicuro... per le badanti. Poi però si corre il rischio di ritrovarsi in una città fantasma perché, come è naturale, gli anziani … dipartono.

Ci siamo sempre battuti contro lo status quo che produce e mantiene benefici solo per chi è benestante e non genera cambiamento e sviluppo.

Già i giovani lasciano l'Italia per trovare chances all'estero, con un parco da 24 ettari cosa pensate possano sperare?

In quell'incontro per fortuna Franco Gaspari, presidente di Restart Srl attuale proprietaria dell'ex area Carbon, ha smentito diverse imprecisioni e ha detto chiaramente che la bonifica sarà una e su tutta l'area visto che per verde attrezzato e edificazione in Italia le percentuali limite di contenimento della contaminazione inquinante è identica per legge.
“Il progetto definitivo è stato depositato presso tutte le istituzioni e gli uffici di controllo nel 2011 – ha detto Gaspari – Sono 40 le imprese che si sono consorziate per questa sfida di territorio. Il nostro percorso è sempre stato all'insegna della trasparenza. Abbiamo dato vita ad un forum con le associazioni dei cittadini per far conoscere il nostro progetto.
Il costo della bonifica è di 35 milioni di euro. E deve essere fatta perché non possiamo lasciare una zona contaminata a ridosso della città
L'assorbimento da parte del mercato delle realizzazioni di edilizia residenziale ad alto contenuto tecnologico e di sostenibilità ambientale è previsto in circa 15 anni. Intanto già da subito partirà un embrione del Polo scientifico e tecnologico a Villa Tofani”.

Il parco urbano da 24 ettari ha fatto saltare sulla sedia anche Giancarlo Collina, segretario provinciale della Cgil che, assillato da lavoratori senza mobilità, lavoro e pensione, alle critiche sulla percentuale di edificabilità all'interno del progetto di riconversione ha pensato evidentemente ad un intreccio di interessi contrastanti. Così ha lanciato il sasso nello stagno: “Se pensate che si costruisce troppo allora si potrebbe decidere di non costruire a Villa Rendina e a Monterocco e lo sviluppo residenziale resti quello nell'area Carbon”. La Cgil ha toccato un nervo scoperto? Lo capiremo in seguito … intanto contiamo le pecore … buona notte