L'affermazione dei diritti umani delle donne e l'eliminazione delle forme di violenza di cui sono vittime devono essere una priorità della politica che deve farsene carico anche attraverso un orientamento legislativo organico e innovativo su questo tema. In questo senso sarà mia cura sollecitare il Parlamento affinché si approvi in tempi rapidi una legge contro il femminicidio e siano ripristinati i fondi destinati alle case rifugio, ai centri per l'ascolto e ai centri antiviolenza
.” Questo un brano della lettera inviata dal Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, alla Presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna della Regione, Adriana Celestini, in occasione della Giornata dedicata al “Rispetto è un diritto sempre”. Un messaggio al quale si è affiancato quello del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che telefonicamente ha espresso la sua soddisfazione per una iniziativa prima nel suo genere.
Nell'Auditorium della Fiera della Pesca di Ancona, alla presenza di autorità, scolaresche provenienti da tutta la regione e cittadini, la Celestini ha aperto il convegno, moderato dal Giancarlo Trapanese, che si è svolto nell'intera giornata di oggi (23 marzo). Molti gli interventi tra i quali quello dell'Assessore regionale alle PO, Sara Giannini, del Consigliere regionale, Raffaele Bucciarelli, di psicologhe e rappresentanti di tutte le associazioni femminili che operano nella regione.
“Tutte le istituzioni devono essere unite – ha detto Sara Giannini – contro la violenza di genere. Nelle Marche lo scorso anno tre donne sono state uccise, vittime di una violenza inaccettabile. La Regione con gli assessorati alle PO e alla Cultura si impegnerà sempre di più affinché la cultura del rispetto sia patrimonio di tutti i marchigiani.”
Evento clou della giornata l'inaugurazione della statua, contro la violenza di genere, che prima in Europa e forse nel mondo, da “oggi è - ha detto la Celestini - un simbolo importante perché tutte le forme di violenza sono frutto della mancanza di cultura del rispetto che si ripristina solo quando si riesce ad arrivare veramente a tutti.”
“Una giornata importante – ha detto la Celestini – perché accanto a tutte le azioni fatte contro la violenza di genere oggi abbiamo un nuovo simbolo, una statua al centro della città che ci aiuterà a smuovere le coscienze anche di chi sente di essere indifferente al problema. Nessuno guardandola potrà non chiedersi che cosa è la violenza e come si può abbattere.”
L'opera, realizzata dall'artista anconetano, Floriano Ippoliti è il frutto di una sinergia tra istituzioni regionali, associazioni di donne del territorio, sponsor privati e il Comune di Ancona che ha accettato il dono.
Un messaggio forte è giunto alla platea con la proiezione del cortometraggio: “Mi chiamo Giulia e ho paura” promosso dall'Assessorato Pari Opportunità del Comune di Fano, con il forte impegno dell'Assessore Maria Antonia Cucuzza.
Margherita Mencoboni, Vice Presidente della Commissione regionale PO, ha presentato il video che tratta di una violenza subita tra le pareti domestiche, luogo dove avvengono la maggior parte delle violenze. Giulia è una ragazza violata che riesce a esternare la violenza subita, alle altre donne. Un video che invita quindi a denunciare e a farlo sempre. Il 97% delle violenze non è denunciato. La Mencoboni si è soffermata sul termine femminicidio, parola nata dopo la strage delle donne di Ciudad Juarez, in Messico. Un termine che è divenuto di uso comune in Italia, un Paese che vede la violenza delle donne essere maggiore nelle regioni del nord dove il livello di istruzione e culturale è più elevato e dove la donna raggiunge livelli di emancipazione più ampi. Violenze impartite da uomini che appartengono a tutti i ceti sociali e in maggior numero a quelli economicamente più alti.