Dopo i controlli sulla strada statale 16, nei tre comuni della costa maceratese, svolti nelle ultime settimane con la conseguente denuncia di 6 giovani donne per violazione del foglio di via da Civitanova Marche e Porto Recanati, nonchè le complesse indagini che avevano condotto, nei mesi scorsi, al sequestro per la confisca di quattro appartamenti nel centro di Civitanova Marche col deferimento di tredici persone per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento di prostituzione, le attività dell’Arma si sono spostate sui condomini popolosi di Porto Recanati.
I Carabinieri del luogo, che nelle ore scorse avevano identificato alcune donne dedite alla prostituzione su strada in Via Brodolini e in Via Delle Nazioni, hanno passato al setaccio quei condomini dove si sospettava dimorassero persone dedite al meretricio. Controlli incrociati sugli immobili presi in affitto in quei “palazzoni” siti a ridosso del centro del paese e nella zona sud. La verifica dei contatori e dei consumi di energia elettrica, per delineare quegli appartamenti popolati approfondendo contratti di locazione stipulati.
Dall’inizio del mese gli uomini della Stazione Carabinieri di Porto Recanati hanno approfondito gli accertamenti su quattro condomini, verificando la regolarità di almeno quaranta contratti di affitto. E proprio dai controlli sui consumi di energia elettrica sono emerse alcune anomalie:
Due appartamenti ove, a vista, l’illuminazione era spesso attiva, avevano di contro consumi di energia piuttosto esigua. Nessuna di quelle abitazioni era abitata da donne dedite al meretricio ma erano meritorie di approfondimenti. Dopo aver ricercato i contratti, i militari dell’Arma hanno individuato gli affittuari, italiani. Nelle verifiche tecniche si sono fatti assistere da alcuni elettricisti ed è emerso che effettivamente le intuizioni dei carabinieri erano state corrette. Entrambi gli appartamenti, ove dimorano appunto alcuni italiani del posto, si servivano di energia dalla rete condominiale, attraverso alcuni artifizi elettrici. Non il classico “cavalletto” ai contatori, che è facilmente scopribile, ma collegamenti alla rete interna non facilmente rilevabili.
È stato dunque scoperto l’arcano per cui le bollette di energia, di quel condominio, erano lievitate negli ultimi mesi. Un danno che potrebbe essere stimato in alcune migliaia di euro, scoperto dai Carabinieri che hanno inoltrato un rapporto dettagliato alla magistratura del capoluogo maceratese.
L’attenzione sul fenomeno della prostituzione ha condotto pertanto a far emergere violazioni di altra specie, come il furto di energia elettrica. La costanza dei controlli dell’Arma, anche mediante verifiche empiriche poi riscontrate da accertamenti tecnici, come testimoniato in questa attività, non subisce cali. Sono spesso i riscontri quotidiani a poter fornire, all’Arma civitanovese, spunti investigativi che lasciano avviare investigazioni di più ampia portata.