La prolungata attività investigativa svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno è coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno.
Gli arrestati :
A.G, classe 1972;
B.N.M., classe 1974;
R.F., classe 1979, residenti da tempo a San Benedetto del Tronto;
B.M., classe 1964, residente a Pescara;
B.L, classe1974 e R.G., classe1966, entrambi residenti a Sarno;
C.D. classe 1974 e D.D, classe 1975 entrambi residenti nella provincia di Foggia,
sono tutti accusati di concorso in estorsione. Per quattro di loro è anche contestata la recidiva.
L’ episodio delittuoso, ricostruito, grazie anche alle numerose testimonianze raccolte e alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, si sarebbe verificato nel settembre del 2008 in danno della società ascolana -BAIL S.r.l., dedita alla compra-vendita di materiale elettronico. Si inquadra temporalmente come la vicenda giudiziaria da cui di fatto prende il via l’operato di un gruppo di persone tutte pregiudicate, gli odierni destinatari della misura restrittiva, che, riuniti in un solido sodalizio criminale, a partire proprio dal settembre 2008, hanno messo in atto una serie di reati gravi con violenze e minacce ripetute tese a mantenere il controllo degli illeciti profitti scaturiti dalla gestione “militare” della citata società che nel maggio 2010 portò all’arresto di tre delle persone oggi tratte in arresto.
Il grave ed inquietante evento cui fanno riferimento le odierne misure cautelari, si svolgeva in due distinte fasi:
la prima, quella della pianificazione dell’azione delittuosa, avvenuta in un bar sulla Bonifica del Tronto, dove venivano stabilite le linee guida della scellerata azione;
la seconda, l’irruzione armata all’interno degli uffici della società BAIL, sita in Ascoli Piceno, con l’estromissione dell’amministratore e la contestuale presa di possesso materiale della gestione amministrativa. Grazie alle buone referenze di cui godeva sul mercato, venivano avanzati acquisti di merce, dall’elettronica ai generi di consumo, per un valore stimato in oltre 200.000 €. Detta merce veniva fatta “sparire” e stoccata presso depositi di comodo, con grave danno alle casse delle ditte fornitrici, alcune delle quali piombate in dissesto finanziario. La BAIL s.r.l. cessava le proprie illecite attività per l’intervenuta dichiarazione di fallimento, a fine anno 2010.