Centri che operano grazie alla collaborazione tra Regione, Provincie, associazioni di volontariato e professionisti del settore. Cresce nelle Marche la consapevolezza della possibilità da parte delle donne di trovare nelle istituzioni un aiuto. Un ringraziamento va quindi alle associazioni, alla rete di professionisti, alle cooperative sociali, come La Gemma e alle Forze dell’ordine che compiono sempre un’azione indispensabile”.
Così l’assessore regionale alle Pari opportunità, Sara Giannini, alla presentazione del progetto “Oltre il soffitto di vetro”, finalizzato al sostegno dei centri antiviolenza e delle case delle donne presenti nelle province di Ancona e Pesaro.
Da più di un decennio la Cooperativa Sociale La Gemma è attiva nel sostegno, assistenza e reinserimento di donne vittime di violenza. Tanti risultati sono stati ottenuti grazie alla rete di collaborazioni creata sul territorio, con istituzioni pubbliche, enti del privato sociale e associazioni di volontariato.
Erano presenti all’incontro tutti i rappresentanti dei partners di progetto: capofila la Coop. La Gemma e come partners la Regione Marche, la Provincia di Pesaro Urbino, l’Associazione Donne e Giustizia di Ancona, l’Associazione la Voce dei bambini di Senigallia. Gli obiettivi fondamentali che si pone il progetto sono: l’incremento delle tipologie dei servizi offerti alle vittime. Nell’ottica del potenziamento di servizi già esistenti, il progetto prevede il rafforzamento di alcune figure professionali in grado di aumentare la risposta alla problematica delle donne vittime di violenza. E poi, l’ampliamento della capacità di offerta di servizi alle vittime e ai loro figli minori.
Gli interventi previsti dal progetto riguardano l’inserimento di un operatore maschio per i minori ospiti; la presa in carico dei minori gravemente danneggiati dall’esposizione alla violenza; un laboratorio sulla genitorialità con le mamme ospiti; azioni finalizzate al sostegno economico per permettere il reinserimento sociale in autonomia; la creazione di una figura di mediazione con il territorio nella ricerca di alloggio e lavoro. Infine, il potenziamento della sicurezza delle vittime e dei loro figli minori. La cronaca tristemente, ci riporta quasi quotidianamente, episodi di estrema violenza fino all’uccisione (in Italia 679 donne uccise nel periodo che va dal 2005 al 2011), per cercare di prevenire il fenomeno il progetto prevede una figura professionale appositamente formata nell’utilizzo di strumenti standardizzati per la valutazione del rischio.