Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha inviato la richiesta al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti e al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli.
Ecco il testo integrale della lettera.
“Come ampiamente riportato dagli organi di informazione, nell’ultimo periodo questa Regione è stata interessata da due distinti episodi di condizioni meteorologiche avverse che hanno provocato un diffuso danneggiamento con conseguente compromissione di larghe porzioni di territorio.
Il primo fenomeno si è verificato nei giorni 31 ottobre–1 novembre ed è consistito in una violentissima mareggiata, associata ad alta marea, che ha colpito l’intero tratto costiero, con conseguente danneggiamento in alcuni tratti delle limitrofe sedi viarie e ferroviarie, allagamenti e, soprattutto, la distruzione di molte infrastrutture turistico–ricreative presenti sull’arenile.
Il secondo fenomeno si è invece verificato, così come accaduto in altre Regioni italiane, nei giorni 10, 11, 12 e 13 novembre ed è consistito in intense precipitazioni meteoriche che hanno interessato soprattutto la parte centro settentrionale delle Marche.
In conseguenza, si sono riscontrati vari episodi franosi, crolli di mura storiche e di ponti, dissesti sulle strade comunali e provinciali, oltre ai danni di natura agricola che hanno interessato il reticolo idrografico minore e la viabilità secondaria.
Allo stato attuale alcune famiglie hanno dovuto lasciare le loro abitazioni e sono alloggiate in forma precaria.
Comuni e Province, con il concorso della Regione, sono prontamente intervenuti per eliminare le situazioni di maggior rischio, ripristinare i servizi essenziali e la viabilità.
Indubbiamente i due episodi rientrano nella fattispecie delle calamità naturali che per intensità ed estensione devono, con immediatezza di intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegarsi durante limitati e predefiniti periodi di tempo.
Chiedo pertanto la dichiarazione dello stato di emergenza per entrambi gli episodi calamitosi e per tutto il territorio regionale, così come previsto all’art.
5 della legge 225 del 1992.
Con la dichiarazione dello stato di emergenza sarà poi necessario prevedere la emanazione di una apposita ordinanza che in primo luogo consenta, nell’immediatezza e nei limiti delle risorse al momento già disponibili presso ciascuna delle Amministrazioni interessate, la effettuazione dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni interessate dagli eventi, la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e dei beni culturali danneggiati e, soprattutto, il ripristino delle infrastrutture, comprese quelle stradali e ferroviarie e per la difesa della costa, indispensabili per la continuità delle attività economiche e produttive e per la ripresa delle normali condizioni di vita.
Tali interventi, se prontamente eseguiti, potranno evitare ulteriori situazioni di pericolo e maggiori danni a persone o cose.
Infine, è necessario che le spese per gli interventi già effettuati o da realizzarsi direttamente dai Comuni, dalle Province e da questa Regione, siano escluse dal saldo finanziario rilevante per la verifica del rispetto del patto di stabilità interno, rispettivamente per gli esercizi 2012 e 2013.
Confido nell’accoglimento di questa richiesta e faccio riserva di inviare il rapporto di evento per i due episodi calamitosi, nonché i dati analitici sul danneggiamento dagli stesso prodotto, non appena saranno ultimate le specifiche rilevazioni tuttora in corso”.